Nursing transculturale: la valutazione del dolore nel bambino

Introduzione
Il dolore è un sintomo comune e come esplicitato dall’International Association for the Study of Pain (IASP) “[…] iI dolore è sempre soggettivo. Ogni individuo apprende il significato di tale parola attraverso le esperienze legate a traumi durante i primi anni di vita” (1). Il dolore nel bambino è spesso associato a malattie o traumi e a procedure diagnostiche o terapeutiche a cui è sottoposto in corso di ospedalizzazione (2). Oltre agli aspetti biologici, il dolore è influenzato da fattori emozionali, cognitivi e comportamentali che riguardano soprattutto come i genitori si pongono di fronte al dolore e la considerazione che si ha di questo secondo la cultura di appartenenza (3). Con l’incremento della diversità culturale e razziale all’interno della società, i caregiver si prendono cura sempre più di pazienti con un background culturale diverso dal proprio (4). Mentre il dolore è un’esperienza universale, vi è una disuguaglianza nella percezione del dolore tra individui e tra individui di vari gruppi culturali (4). Questo conduce alla ricerca di una valutazione specifica per comprendere le differenze linguistiche e culturali esistenti tra i bambini e gli operatori sanitari, dal momento che una gestione olistica del dolore include sia considerazioni sulle componenti fisiche, emozionali, sociali e spirituali del dolore, sia considerazioni sulla visione del dolore nel contesto familiare e culturale, nonché il significato che si associa all’esperienza dolorosa (4).

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