🎶 Quando la musica diventa medicina: il potere del brano che scegliamo noi

Che la musica faccia bene all’umore lo sappiamo tutti: ci consola, ci dà energia, ci accompagna nei momenti più difficili. Ma può anche ridurre il dolore? E soprattutto, funziona meglio se è la nostra musica preferita a risuonare nelle cuffie?

Uno studio appena pubblicato sul European Journal of Pain prova a rispondere. Un gruppo di ricercatori dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam ha messo alla prova l’efficacia della cosiddetta music-induced analgesia (MIA), ossia la capacità della musica di attenuare la percezione del dolore.

L’esperimento

Le protagoniste sono state 84 donne tra i 18 e i 60 anni, con diversi livelli di istruzione e background culturali. Ognuna ha partecipato a tre sessioni:

  • in una ascoltava la propria playlist personale, scelta con l’idea di ridurre il dolore,
  • in un’altra ascoltava musica classica selezionata dai ricercatori,
  • e infine un podcast neutro su flora e fauna, usato come condizione di controllo.

Dopo 20 minuti di ascolto, le partecipanti venivano sottoposte a stimoli elettrici crescenti e si misurava fino a che punto riuscivano a sopportarli, oltre alle loro sensazioni di intensità e fastidio.

I risultati

I dati non lasciano dubbi: la musica scelta personalmente ha aumentato la tolleranza al dolore, ridotto la sua intensità percepita e persino abbassato i livelli di ansia. E sorprendentemente, tutto questo avveniva indipendentemente dal livello culturale o dal genere musicale selezionato: pop, rock, jazz o rap, ciò che contava era che fosse musica “sentita come propria”.

La musica classica proposta dai ricercatori non ha avuto lo stesso effetto analgesico, ma ha mostrato un altro potere: aumentava l’attività del sistema nervoso parasimpatico, cioè favoriva uno stato di rilassamento fisiologico.

Perché funziona

Secondo gli autori, la chiave non è tanto il tipo di musica, ma il senso di controllo e identificazione emotiva che proviamo quando ascoltiamo i nostri brani del cuore. La musica diventa così non solo un sottofondo, ma un vero e proprio alleato nella gestione del dolore.

Le implicazioni

Questo studio apre prospettive interessanti per la medicina: immaginate ospedali in cui i pazienti scelgono la loro colonna sonora personale per affrontare un intervento o gestire il dolore post-operatorio. Un approccio semplice, economico e profondamente umano.

👉 In sintesi: se volete alleviare il dolore, lasciate perdere le playlist “universali” e fidatevi del vostro gusto musicale. Che sia rock, rap o Mozart, la miglior medicina è… la vostra musica preferita.

Becker AS, van der Valk Bouman ES, Schaap J, van Eijck K, Bierman Z, Saat C, Jeekel H, de Vos CC, Klimek M. Self-Chosen Music as a Contributor to Music-Induced Analgesia Across Diverse Socio-Cultural Backgrounds: A Crossover Randomised Controlled Trial. Eur J Pain. 2025 Sep;29(8):e70095. doi: 10.1002/ejp.70095. PMID: 40772832; PMCID: PMC12330777.