Ultrasound-guided thoracic pectoral and serratus plane blocks: new approaches to reducing postoperative pain

ABSTRACT

Background: pectoralis nerve and serratus plane blocks (PECS) are newer ultrasound guided regional anesthesia techniques of the thorax. Aim: evaluate and consolidate scientific evidence of ultrasound-guided thoracic PECS or modified PECS block-serratus anterior plane block effect on postoperative pain in comparison with other comparison intervention. Methods: we searched 8 electronic databases: Medline, Cochrane, Scopus, Embase, Web of Science, CINAHL, ESCI and ILISI. Three of the authors independently selected trials, assessed the risk of bias, and extracted data. Results: final analysis included thirteen trials. When the PECS block is effective, an optimal duration of analgesia has been reported in the first 24 hours after surgery. PECS block (or its modifications) has a significant pain effect in the postoperative period. However, paravertebral block (PVB) has slightly better efficacy at 18 h and 24 h (p = 0.008 and <0.001 respectively) compared with PECS block. Conclusions: the PECS block produced excellent analgesia, often if combined with general anesthesia for breast surgery. PECS block could be recommended as an alternative to intravenous normal anesthesia in certain breast surgeries for pain postoperative management.

Key words: thoracic surgery, pectoral blocks, serratus plane block, postoperative pain, regional anesthesia, opioid.

Received: September 10, 2018

Accepted: October 10, 2018

DOI: 10.19190/PNM2018.1_ra10

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Focus on: pain in intensive therapy

RIASSUNTO
Introduzione: nonostante sempre maggiori evidenze indichino che il dolore acuto e ripetitivo nel neonato, e in particolare nel pretermine, è causa di alterazioni fisiologiche, comportamentali, ormonali ed endocrine, con potenziali effetti deleteri a breve e lungo termine, i neonati ricoverati nelle Terapie Intensive Neonatali (TIN) sono ancora frequentemente esposti precocemente a stimoli dolorosi, non controllati, per procedure diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche. È importante implementare interventi migliorativi per valutare e gestire al meglio il dolore.
Materiale e metodi: è stata svolta una revisione della letteratura su banca dati Medline per reperire tutti gli strumenti validati per accertare il dolore nelle TIN. Si sono utilizzati le seguenti parole chiave: scale of assessment of pain and Nicu and validate scale. Inoltre è stata analizzata criticamente una revisione integrativa sulla tematica e si è proceduto con ricerca ascendente e discendente su Scopus database.
Risultati: sono state individuate 25 scale di valutazione come specifiche per la valutazione del dolore nei primi 28 giorni di vita o nei nati pretermine. 13 unidimensionali e 12 multidimensionali.
Discussione: dalla letteratura sono emersi strumenti atti a individuare alcune variabili dipendenti che si modificano in modo univoco, costante e possibilmente anche proporzionale allo stimolo doloroso: le scale algometriche neonatali.
Conclusione: basandoci sulle caratteristiche psicometriche delle scale, non esiste uno strumento ideale nell’accertamento del dolore in TIN.
Parole chiave: dolore, terapia intensiva neonatale, valutazione.
Ricevuto il 30 ottobre 2016
Accettato dopo revisione il 16 novembre 2016

DOI: 10.19190/PNM2016.2ra84

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Focus on: pain in intensive therapy

RIASSUNTO
Introduzione: il monitoraggio di parametri fisiologici e la valutazione delle risposte comportamentali agli stimoli dolorosi sono stati proposti già da molti anni per l’accertamento della presenza di dolore nel paziente critico.
Materiali e metodi: è stato condotto uno studio qualitativo di tipo Focus Group cui ha partecipato il personale infermieristico del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ASST di Lecco. L’obiettivo è stato quello di esplorare sensazioni, esperienze ed opinioni sul problema della valutazione e gestione del dolore in area critica.
Risultati: 21 infermieri hanno partecipato alla ricerca in 2 Focus Group. Sono stati affrontati 3 temi inerenti l’obiettivo principale: maggiori difficoltà nel rilevare il dolore in Terapia Intensiva, categorie di pazienti dove il dolore è maggiormente sottovalutato, utilità di una scala non verbale in Terapia Intensiva.
Discussione: la valutazione del dolore in Terapia Intensiva risulta particolarmente complessa a causa della presenza di numerose barriere che riguardano la complessità clinica, un setting di cura non sempre ottimale e un deficit di conoscenze, da parte dei membri del team intensivo, riguardo ai sistemi di valutazione e ai protocolli di trattamento del dolore.
Conclusioni: il problema di una corretta valutazione e gestione del dolore in Rianimazione rimane pur segnalando la volontà e disponibilità al cambiamento con interventi multidisciplinari complessi.

Parole chiave: dolore, terapia intensiva, valutazione.
Ricevuto 6 maggio 2016
Accettato dopo revisione: 6 giugno 2016

DOI: 10.19190/PNM2016.2ao77

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Strumenti e metodi di accertamento del dolore in Terapia Intensiva: indagine in 173 unità Italiane

RIASSUNTO
Introduzione: il dolore è un problema rilevante in terapia intensiva. Il primo passo per una corretta gestione è la sua valutazione. Il monitoraggio di parametri fisiologici e la valutazione delle risposte comportamentali agli stimoli dolorosi sono stati proposti già da molti anni per l’accertamento della presenza di dolore nel paziente critico.
Materiali e metodi: è stata condotta un’indagine osservazionale trasversale coinvolgendo le terapie intensive (TI) italiane aderenti al Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva (GiViTi), con la richiesta di documentare con quali strumenti o metodi di accertamento viene valutato il dolore nella propria unità operativa. Abbiamo a priori definito come adeguato l’utilizzo delle scale Behavioral Pain Scale e Critical-Care Pain Observation Tool.
Risultati: 173 TI hanno accettato di partecipare all’indagine. L’utilizzo di scale idonee a valutare il dolore nei pazienti durante ventilazione meccanica risulta abituale solo nel 24% delle rispondenti. Il 55% delle TI utilizza solo scale soggettive quantitative (VAS o NRS), mentre il restante 21% utilizza solo scale soggettive o si basa su i parametri vitali per la valutazione del dolore.
Discussione: nei pazienti che non sono in grado di esprimere il livello di dolore percepito, la Behavioral Pain Scale o la Critical-Care Pain Observation Tool consentono un’affidabile valutazione di dimostrata efficacia. Tuttavia nel contesto delle TI che hanno risposto alla nostra indagine l’utilizzo di tali scale di valutazione risulta limitato.
Conclusioni: Nelle TI italiane è ad oggi ancora scarso l’utilizzo di scale oggettive non verbali per la valutazione del dolore in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica.
PAROLE CHIAVE: dolore, terapia intensiva, valutazione.

Ricevuto il 27 luglio 2015
Accettato dopo revisione il 28 aprile 2016
Pain Nursing Magazine 2016; 5: 29-34
DOI: 10.19190/PNM2016.1ao29

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