Pseudo-infarto e dolore toracico: mimesi del carcinoma squamocellulare

Introduzione

Il carcinoma squamocellulare rappresenta il 25-30% dei tumori broncògeni e origina dalle vie aeree di medio-grosso calibro a seguito della trasformazione dell’epitelio bronchiale.  Ha una prognosi infausta nella massima parte dei casi e solitamente nel momento in cui si pone la diagnosi ha già metastatizzato. L’invasione del miocardio è aspecifica e silente, presentandosi con elevazione del tratto ST e tachicardia parossistica sopraventricolare. Le metastasi miocardiche si manifestano con l’occlusione coronarica e raramente causano infarto acuto del miocardio (1-3).

Caso clinico

Un paziente di 68 anni, giungeva presso il Pronto Soccorso (PS), lamentando dolore toracico trafittivo insorto poche ore prima. Inviato presso l’unità di Cardio-UTIC con diagnosi di SCA STEMI (SCA: Sindrome Coronarica Acuta; STEMI: ST elevation myocardial infarction) anteriore in fase iperacuta, presentava una pressione arteriosa (PA) di 140/85, una frequenza cardiaca (FC) 100 bpm con ritmo di galoppo, ECG con tratto ST elevato in V1-V6, DI e aVL, in assenza di onda Q. Reciproci cambiamenti, con depressione del tratto ST, erano visibili nelle derivazioni II, III e aVF. L’ecografia evidenziava: una frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) di 53%, un ventricolo sinistro (VS) lievemente aumentato con acinesia dell’apice anteriore e, a livello apico-laterale, si apprezzava un’immagine iperdensa stratificata, da probabile infiltrazione eteroplastica. In anamnesi il paziente presentava ipertensione arteriosa, carcinoma polmonare squamo-cellulare al II stadio per il quale era stato già sottoposto a lobectomia superiore sinistra, pericardiotomia ed exeresi della 4° costa. All’intervento erano seguiti quattro cicli di chemioterapia adiuvante (cisplatino/navelbine-CDDP/NVB) che avevano provocato linfoadenomegalia laterocervicale destra e noduli cutanei. La scintigrafia scheletrica totale corporea (Tc99mMDP-740MBq) aveva inoltre documentato aree di significato patologico di accumulo del tracciante osteotropo a carico dell’arco anteriore e laterale di almeno due coste di sinistra e dell’arco posteriore di una costa omolaterale e la successiva PET total body  (PET/TC a 60 min dopo somministrazione e.v. di 18F-FGD) documentava diverse aree di iperfissazione del tracciante: a livello polmonare un’area in continuità con l’apice cardiaco e varie aree nel parenchima polmonare della regione apicale del lobo inferiore di destra; diverse stazioni linfonodali, principalmente latero-cervicale destra a livello dell’osso ioide, aorto-polmonare e sub-carenale; varie aree a livello dei tessuti molli del braccio sinistro, a livello della scapola destra e a livello lombare, del tetto acetabolare e della regione dell’ala iliaca destra e, infine, a livello del surrene destro. Tale referto deponeva per una localizzazione polidistrettuale di malattia discariocinetica ad elevato metabolismo glucidico.

A seguito del dolore, provocato dalla malattia e dagli interventi chirurgici nell’emitorace sinistro, il paziente assumeva, come terapia domiciliare, ossicodone/naloxone cloridrato 10 mg/5mg due volte/die, pregabalin 75 mg due volte/die, diclofenac sodico 150 mg/die,  fentanil citrato 400 mcg un compressa orodispersibile al bisogno massimo quattro volte/die, in aggiunta la terapia prevedeva enalapril maleato/idroclorotiazide 20mg/12,5mg e lansoprazolo 15mg/die. La sintomatologia algica risultava ben controllata con la terapia in atto, con rari episodi di dolore episodico intenso gestiti adeguatamente con la rescue medication.

Figura 1 - Elettrocardiogramma al Pronto Soccorso
Figura 1 – Elettrocardiogramma al Pronto Soccorso
2- ECG DOPO CORO
Figura 2 – Elettrocardiogramma post coronarografia
Figura 3 - Elettrocardiogramma alla dimissione
Figura 3 – Elettrocardiogramma alla dimissione

Il dolore che lo aveva spinto al PS nel primo pomeriggio appariva di natura differente: in sede precordiale, trafittivo con irradiazione al braccio sinistro, VAS=10 con incombente senso di morte e dispnea. Sebbene il quadro ECG fosse di SCA STEMI iperacuta, non vi era positività nelle prime ore degli enzimi cardiaci (CPK MB, LDH, troponina I, troponina T). Data la sintomatologia e il riscontro elettrocardiografico, si procedeva con la coronarografia–PCI (PCI: percutaneous coronary intervention) che evidenziava un albero anteriore di buon calibro: 50% IVA (ramo interventricolare anteriore dell’arteria coronarica sinistra), IVA3 ipomobile, di calibro ridotto (infiltrazione eteroapicale). La coronaria destra era di buon calibro e ben sviluppata. Il quadro che si presentava alla coronarografia–PCI, l’ECG e l’assenza di alterazione degli enzimi cardiaci deponevano per una diagnosi di pseudoinfarto.

Discussione e conclusioni

Il carcinoma squamocellulare rappresenta il 25-30% dei tumori broncògeni e si sviluppa nelle vie aeree di medio-grosso calibro a seguito della trasformazione dell’epitelio bronchiale. Il fumo di tabacco è il più importante fattore di rischio, responsabile dell’85% dei casi osservati. Il rischio relativo (RR) è correlato con il numero di sigarette al giorno, con la durata dell’esposizione al fumo e con il contenuto di catrame. Il RR dei fumatori (considerati in toto) rispetto ai non fumatori è pari a 14, mentre quello dei forti fumatori (oltre 20 sigarette al giorno) è di 20 volte superiore. Il rischio si riduce progressivamente nel corso di 10-15 anni negli ex fumatori. Gli studi scientifici attribuiscono al fumo passivo un rischio relativo di decesso per carcinoma polmonare pari a 1,19 (4).

Questo tumore ha un’elevata capacità di dare metastasi o di infiltrare zone viciniori. L’invasione del miocardio è aspecifica e silente, presentandosi con elevazione del tratto ST e tachicardia parossistica sopraventricolare. L’elevazione del tratto ST è, solitamente, dovuta all’occlusione di uno o più rami coronarici, sottendendo, di norma, fenomeni aterosclerotici o spasmi, e può essere secondaria, inoltre, ad una invasione miocardica per continuità. Le metastasi miocardiche si manifestano con l’occlusione coronarica e raramente causano infarto acuto del miocardio (1-3).

Le metastasi a carico del tessuto miocardico spesso rimangono silenti ed è difficile porre diagnosi. In letteratura si evidenziano la sensibilità e specificità dei cambiamenti ECG del tratto ST-T come markers dirimenti di invasione neoplastica miocardica (5). Nei pazienti asintomatici, con carcinoma broncogeno in fase stabile, un’elevazione del tratto ST con un pattern QS è altamente suggestivo di danno miocardico da metastasi. Le cause più comuni di elevazione del tratto ST sono rappresentate dall’infarto del miocardio acuto, dalla pericardite e dall’angina di Prinzmetal (6). Occasionalmente è possibile rilevarla nei casi di cuore polmonare, iperkaliemia, accidenti cerebrovascolari, ipertrofia del ventricolo sinistro, cardiomiopatia ipertrofica, ipotermia e, molto raramente, nell’invasione o nelle metastasi tumorali. L’invasione o le metastasi cardiache che mimano un quadro di infarto del miocardio rappresentano un quadro clinico molto raro, e nel caso di pazienti con tumori maligni, l’infarto acuto del miocardio deve rimanere la prima ipotesi diagnostica da porre, a causa dello stato di ipercoagulabilità indotto dalla neoplasia stessa. È opportuno, tuttavia, considerare tra le possibili ipotesi di diagnosi differenziale l’invasione o la metastatizzazione miocardica, secondo la sede del carcinoma primitivo, avvalendosi di tecniche minimamente invasive come l’ecocardiografia.

Bibliografia

1. Cook MA, Sanchez EJ, Lopez JJ Jr, Bloomfield DA. Acute myocardial infarction: a rare presentation of pancreatic carcinoma. J Clin Gastroenterol 1999; 28: 271-2.
2. Mirvis DM, Goldberger. Electrocardiography. In: Braunwald E, Zipes DP, Libby P, editors. Heart disease: a textbook of cardiovascular medicine. 6thed.Philadelphia: WB Saunders; 2001: 82-128.
3. Hartman RB, Clark PI, Schulamn P. Pronounced and prolonged ST segment elevation: a pathognomonic sign of tumor invasion of the heart. Arch Intern Med 1982; 142: 1917-9.
4. http://progettooncologia.cnr.it/acro/polmone/polmone.html;
5. Lestruzzi C, Nicolosi GL, Biasi S, Piotti P, Zanuttini D. Sensitivity and specificity of electrocardiographic ST-T changes as markers of neoplastic myocardial infiltration. Echocardiographic correlation. Chest. 1989;95(5): 980-5.
6. Pan KL, Wu LS, Chung CM, Chang ST, Lin PC, Hsu JT. Misdiagnosis: cardiac metastasis presented as a pseudo-infarction on electrocardiography. Int Heart J. 2007;48(3):399-405.