Il dolore: atteggiamenti e comportamenti a confronto

RIASSUNTO
La gestione e la valutazione del dolore risulta essere parte integrante nell’assistenza infermieristica in quanto una corretta rilevazione permette un trattamento personalizzato della persona. Spesso il sintomo dolore non viene rilevato e trattato correttamente. L’articolo presenta un’indagine svolta presso l’ospedale Umberto Parini di Aosta che ha visto coinvolti pazienti e operatori. I risultati indicano ampi margini miglioramento rispetto agli atteggiamenti e quindi alle conoscenze del personale.
PAROLE CHIAVE: dolore, atteggiamenti, conoscenze

Pain Nursing Magazine 2015, 4: 61-64
Ricevuto: 7 aprile 2015
Ricevuta revisione: 9 maggio 2015
Accettato: 12 giugno 2015

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Studio di prevalenza e indagine sulla soddisfazione del paziente nella gestione del dolore presso l’Ospedale di Circolo di Melegnano

RIASSUNTO
Introduzione: la pratica clinica registra fenomeni di sottostima e inadeguato trattamento del dolore. In letteratura la prevalenza del dolore varia dal 19% al 57%, i soggetti più colpiti sono donne e anziani. Secondo le indicazioni dell’American Pain Society, la valutazione del processo di gestione per il controllo del dolore deve considerare anche la soddisfazione dell’utente.
Materiali e metodi: lo studio ha coinvolto 521 pazienti ricoverati nell’A.O. di Melegnano e attraverso l’utilizzo della versione italiana dell’APS-POQ (American Pain Society Patient Outcome Questionnaire) ha rilevato la prevalenza del dolore e la soddisfazione dei pazienti rispetto all’intero processo di gestione: valutazione, trattamento e monitoraggio.
Risultati: la prevalenza del dolore nell’A.O. di Melegnano è pari al 34%: il genere femminile e gli anziani sono le categorie più colpite. Dai dati rilevati nelle 24 ore sul dolore peggiore e medio, risulta che il dolore non è continuamente sotto controllo e interferisce con le attività di vita generali. Più dell’80% del campione ha riferito elevati livelli di soddisfazione nel processo di valutazione e trattamento del dolore.
Conclusioni: la prevalenza rilevata è sovrapponibile a quella trovata in letteratura, mentre si rileva una scarsa propensione al ricorso di metodi non farmacologici per il controllo del dolore.

Parole chiave: trattamento del dolore, valutazione del dolore, prevalenza del dolore, soddisfazione del paziente.

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Farmaci anti-infiammatori non steroidei: sicurezza, effetti avversi e nuove formulazioni terapeutiche

RIASSUNTO
I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) sono un gruppo di sostanze chimicamente distinte, che si differenziano per la loro attività analgesica, antipiretica e anti-infiammatoria, esercitata grazie alla loro capacità di inibire la biosintesi di prostaglandine dall’acido arachidonico, tramite il legame con il sito attivo dell’enzima cicloossigenasi (COX).
La conoscenza della differenza strutturale tra le due isoforme enzimatiche COX ha permesso lo sviluppo di farmaci inibitori selettivi della COX-2 (COXIB). FANS e COXIB sono farmaci ottimi per la gestione del dolore e dell’infiammazione, soprattutto causato da artrite. In generale, a dosi terapeutiche equivalenti, sia i FANS che i COXIB mostrano una efficacia antidolorifica e anti-infiammatoria equivalente. Tuttavia, il rischio di lesioni gastrointestinali associato all’utilizzo cronico di FANS non è trascurabile, mentre recenti studi hanno messo in evidenza la possibilità di eventi avversi cardiovascolari secondari all’uso prolungato di COXIB. L’evidenza che due mediatori gassosi, ossido nitrico (NO) e solfuro di idrogeno (H2S), esercitano diversi effetti protettivi su vari organi e tessuti, e in particolar modo sulla mucosa gastrica, ha condotto alla sintesi di due nuove classi di farmaci: i cosiddetti NO-NSAIDs, o inibitori della ciclo-ossigenasi donatori di ossido nitrico (CINOD), farmaci composti dall’associazione di NO e FANS e i cosiddetti Hydrogen sulfide-releasing anti-inflammatory drugs. Entrambe le categorie di farmaci sembrano possedere inoltre un miglior profilo di sicurezza cardiovascolare rispetto ai FANS di vecchia generazione.

Parole chiave: FANS, COXIB, CINODs, Hydrogen sulfide-releasing anti-inflammatory drugs.

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Legge 38 e gestione del dolore nelle Marche

RIASSUNTO
Obiettivo dell’indagine è rilevare la situazione presente nelle strutture sanitarie della regione Marche in relazione al livello di considerazione e gestione del dolore.
È stato redatto un questionario ad hoc attinente ai principali temi che riguardano la gestione e il trattamento del dolore ed è stato somministrato alle posizioni dirigenziali del servizio professioni sanitarie delle relative strutture ospedaliere che compongono il sistema sanitario regionale.
I principali dati emersi sono la disomogeneità tra le varie strutture organizzative della regione riguardo la considerazione del dolore, la scarsa presenza nel territorio di centri dove ricevere assistenza specialistica al dolore e la quasi totale assenza di indagini interne sulla conoscenza dei professionisti sanitari in merito al dolore e alla sua gestione.
Da un lato emerge che il livello di trattamento del dolore negli ospedali è elevato e completo, ma dall’altro lato manca quel coordinamento tra le strutture sanitarie della regione che consente alla persona che ha dolore di poter trovare il medesimo livello di gestione del dolore in tutte le strutture ospedaliere che si trovano nel territorio.
Parole chiave: dolore, coordinazione, considerazione, conoscenze.

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La meditazione come opportunità terapeutica nel dolore cronico: esperienza personale in una popolazione thailandese residente in Italia

RIASSUNTO
Introduzione. La meditazione può e dovrebbe essere considerata un ausilio importante nell’approccio non-farmacologico della terapia del dolore cronico.
Scopo dello studio. Mettere a confronto meditanti esperti con meditanti non-esperti in relazione a quanto la pratica meditativa riesce a controllare il dolore cronico (DC).
Materiali e metodi. Soggetti: 78 soggetti (35 uomini, 43 donne; età media 45.2±17.6 anni, range 10-72), ma sono stati coinvolti nello studio solo i soggetti con età superiore a 30 anni: 60 soggetti (27 uomini, 33 donne; età media 54.1±10.4 anni, range 31-72). Tra i soggetti studiati 28 (46.6%; 12 uomini, 16 donne; età media 53.2±8.6 anni, range 48-67) riferivano di avere dolore cronico, 16 dei quali hanno dichiarato di soffrire di lombalgia cronica e 12 hanno dichiarato di soffrire di osteoartrosi alle ginocchia. I soggetti con dolore cronico sono stati suddivisi in 2 gruppi: meditanti esperti (ME, con pratica di oltre 10 anni, in grado di praticare meditazione, in ogni singola seduta di pratica, per un periodo compreso fra 40 e 60 minuti); meditanti non esperti (MNE, con pratica inferiore a 3 anni, in grado di praticare meditazione, in ogni singola seduta di pratica, per non più di 20 minuti).
Risultati. Nei 28 soggetti con DC, la valutazione media del DC è risultata pari a 5.1±1.8. Dopo 5 giorni consecutivi di pratica, i ME riferivano una riduzione significativa (p<0.01) del dolore (VAS 3.0±0.5) rispetto alla valutazione basale, mentre i MNE riferivano solo una modesta riduzione del dolore (VAS 4.4±0.4) che non è risultata significativa. Non raggiungeva la significatività il confronto fra i 2 gruppi. Discussione. Il risultato ottenuto dal confronto tra i due gruppi di non è statisticamente significativo e ciò può essere dovuto al fatto che il numero dei soggetti osservati è modesto. Quindi più tempo si dedica alla meditazione e più significativi saranno i risultati ma alcuni miglioramenti si hanno già a partire dall’utilizzo di questa pratica sin dalle prime sedute. Parole chiave: dolore cronico, meditazione

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