L’emicrania cronica non è solo un disturbo fisico: è un’esperienza che coinvolge corpo, emozioni, relazioni e identità. Lo racconta uno studio condotto da Chiara Moretti e Giuseppe Bonavina, che ha raccolto le storie di 16 donne italiane affette da emicrania cronica, seguendole per un anno attraverso interviste approfondite.
L’obiettivo della ricerca era capire non solo come si manifesta l’emicrania, ma soprattutto come le persone la vivono e la gestiscono nella vita quotidiana. Dalle testimonianze emerge che, oltre ai farmaci, molte donne sviluppano “pratiche di guarigione” personali: rituali, strategie e adattamenti che aiutano a ridurre il dolore o prevenirlo. Silenzio, buio, isolamento, pressione sulle tempie, controllo del respiro: piccoli gesti che diventano potenti strumenti di sopravvivenza.
Ma la parte più interessante è forse quella che riguarda le cause del dolore. Se la medicina individua in ormoni, stress, alimentazione o fattori genetici i principali responsabili, le donne raccontano un’altra faccia della malattia: un dolore che esplode quando la vita diventa troppo piena, troppo caotica, troppo esigente. Carichi familiari, ritmi di lavoro frenetici, mancanza di riposo, incomprensioni affettive: tutto questo può “accendere” l’emicrania.
Spesso, chi soffre di emicrania si sente poco compreso: “È solo un mal di testa”, si sentono dire. Ma chi ne soffre sa bene quanto possa essere invalidante. Lo studio mostra anche quanto conti il sostegno delle persone vicine — familiari, amici, colleghi — nel gestire la malattia: sentirsi credute, ascoltate, aiutate può fare una grande differenza.
In conclusione, la ricerca propone un messaggio importante: per curare davvero l’emicrania cronica, serve uno sguardo più ampio, che tenga insieme corpo, mente e società. Non basta una pillola: serve ascolto, comprensione e un approccio che metta al centro chi vive il dolore ogni giorno.
Moretti C, Bonavina G. The Long and Winding Road in Chronic Migraine. Medicina nei secoli. Journal of History of Medicine and Medical Humanities. 37/1 (2025) 1-34