La comunicazione ipnotica e il suo impiego nel contesto sanitario

Milena Muro è presidente ASIECI, Associazione scientifica infermieri esperti di comunicazione ipnotica (asieci.it) e fa parte del Gruppo di studio di infermieristica del dolore di AISD (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore.  Svolge la sua attività nel servizio di Terapia del Dolore e Cure Palliative dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, è infermiera esperta in comunicazione ipnotica e sedazione dei pazienti in sala operatoria, programmatore di stimolatore cordale sacrale in sala operatoria e di gestione dei pazienti che ne sono portatori. Dal 2007 si occupa di formazione ECM sui temi di ipnosi, dolore, cure palliative in diversi ospedali nazionali e strutture formative. A lei rivolgiamo alcune domande su di una pratica che negli ultimi anni è stata riconosciuta come un efficace strumento per ridurre l’ansia e il dolore nei pazienti sottoposti a procedure invasive.

Dottoressa Muro, ci può spiegare in parole semplici in che cosa consiste la comunicazione ipnotica?

In ambito clinico, la comunicazione ipnotica è una pratica che va oltre la semplice trasmissione di informazioni. Si tratta di creare un rapporto privilegiato e interattivo con il paziente, dove il professionista sanitario sfrutta conoscenze neurolinguistiche per guidare il paziente verso uno stato di coscienza particolare, durante l’intera relazione terapeutica allo scopo di attivare tutte le risorse  intrinseche del paziente, e può essere utilizzata per facilitare il controllo del dolore, ridurre l’ansia e migliorare la compliance del paziente durante procedure invasive e più in generale nel suo percorso di cura.
Il termine stesso, comunicazione ipnotica, pone l’enfasi su due aspetti molto importanti e delicati nel rapporto con il paziente: ipnosi e comunicazione. Potremmo definire sinteticamente l’ipnosi come un potente strumento che induce una condizione di coscienza particolare, durante la quale sono possibili notevoli modifiche comportamentali e somatoviscerali per l’instaurarsi di un monoideismo plastico auto od etero indotto e un rapporto privilegiato operatore/soggetto, noto come trance ipnotica. La comunicazione è un processo complesso che coinvolge la trasmissione e la ricezione di messaggi verbali e non verbali tra individui. Questo processo può avvenire attraverso una varietà di canali, tra cui il linguaggio parlato, la scrittura, il linguaggio del corpo, l’espressione facciale, i gesti e altri segnali non verbali. È importante sottolineare che la comunicazione tra persone può essere influenzata da fattori come il contesto culturale, le esperienze passate, le emozioni, le convinzioni personali e altro ancora, e può avere un impatto significativo sulle relazioni interpersonali e sulle dinamiche sociali. La comunicazione è il veicolo attraverso cui trasmettiamo pensieri e sentimenti agli altri, soprattutto creiamo immagini mentali che poi riverberano nell’esperienza del soggetto. Unendo questi due concetti, entriamo nel mondo della comunicazione ipnotica, dove la parola diventa una guida verso stati mentali che permettono l’attivazione di tutte le risorse del paziente, grazie alla creazione di immagini mentali favorevoli, con il risultato della modificazione del vissuto e dell’esperienza.

Potere alle parole, potremmo dire…

Sì, le parole hanno un impatto potente sul nostro stato mentale e fisico. Il comportamento è definito dalle parole, dai gesti, dalle azioni che una persona mette in atto e queste dipendono dalle immagini mentali vissute in quel momento se le immagini mentali cambiano cambia anche il comportamento. È possibile individuare i modelli linguistici con cui rappresentiamo le esperienze, analizzando profondamente le tre strutture di modellamento che possono essere presenti nella comunicazione. Attraverso la comunicazione ipnotica, possiamo influenzare la percezione del mondo e anche il nostro benessere fisico, utilizzando storie, aneddoti, metafore e altre forme di linguaggio che parlano direttamente all’inconscio del paziente.

Entriamo ora nel pratico: quale è il ruolo dell’infermiere nella comunicazione ipnotica?

Nel contesto infermieristico, la comunicazione ipnotica può essere una risorsa preziosa durante procedure invasive o dolorose. L’infermiere, guidando il paziente attraverso uno stato di rilassamento e controllo, può migliorare la sua esperienza complessiva e ridurre la necessità di farmaci analgesici. La pratica di utilizzare la comunicazione ipnotica con il paziente durante l’assistenza nelle procedure invasive diagnostico terapeutiche, rientra nelle competenze infermieristiche, in quanto si tratta di conoscere ed applicare in modo consapevole la comunicazione e la sua influenza nel generare l’esperienza (difficile non comunicare con il paziente nella nostra professione), guidando il paziente ad una migliore compliance alla procedura, con il risultato di una riduzione dell’ansia e della percezione del dolore. Per garantire un utilizzo efficace della comunicazione ipnotica, è fondamentale che i professionisti sanitari ricevano una formazione adeguata. Protocolli chiari e linee guida specifiche possono aiutare a garantire un’implementazione sicura e coerente di questa pratica nell’assistenza sanitaria.

Come è stata inserita questa competenza nel Centro di terapia del dolore della Città della Salute? Come è nato il progetto, come è stato attuato?

Negli ultimi anni nella Città della Salute e della Scienza di Torino, è cresciuta notevolmente l’attenzione rivolta alla prevenzione e gestione del dolore procedurale. In quest’ottica è stato sviluppato un progetto di implementazione della comunicazione ipnotica per la gestione del dolore e dell’ansia, nel percorso assistenziale del paziente che deve effettuare procedure diagnostico/terapeutiche. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con la terapia antalgica dell’ospedale nell’ambito del Progetto “Ospedale senza dolore”.

Si è attuato in tre fasi:

  • Una ricerca dei dati e pubblicazioni con evidenza scientifica circa l’utilizzo della comunicazione ipnotica durante le procedure diagnostico/terapeutiche invasive.
  • la formazione di medici e infermieri e altri professionisti sanitari, allo scopo di divenire capaci di utilizzare tali tecniche.
  • una raccolta e valutazione oggettiva dei risultati dell’applicazione di tale modalità applicata all’assistenza del paziente nelle procedure interventistiche

La realizzazione del progetto è finalizzata a migliorare la compliance (e il vissuto dell’esperienza) dei pazienti alle procedure, migliorare l’efficacia comunicativa, ridurre dolore e ansia, ridurre il ricorso all’utilizzo della terapia farmacologica per gestire le problematiche assistenziali, nell’ottica di una maggiore umanizzazione delle cure e di una razionalizzazione degli interventi.
L’obiettivo è in linea con l’attuazione della legge 38 del 2010 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” e con il SSN e SSR, per il progredire della conoscenza delle tematiche legate all’umanizzazione delle cure e terapia del dolore, e alla qualità dei sistemi e dei processi clinico-assistenziali. Per l’attuazione del progetto è stato ovviamente necessario redigere una procedura aziendale unica per garantire che l’attività venga svolta e riconosciuta secondo le indicazioni aziendali, garantendo anche la standardizzazione del percorso formativo specifico per l’acquisizione dei diversi livelli di competenza in comunicazione ipnotica.

Quali risultati avete ottenuto finora?

Già a partire dal 2007, l’efficacia dell’impiego della comunicazione ipnotica presso il Presidio Molinette è stata oggetto di diversi studi, condotti nei diversi ambiti di applicazione che ne hanno evidenziato il forte impatto in termini di efficacia sulla riduzione del dolore e dell’ansia percepiti durante l’esecuzione delle procedure invasive o terapeutiche in particolari popolazioni.
Abbiamo monitorato i cambiamenti ottenuti in termini di qualità dell’assistenza percepita, in tutti i reparti in cui è in uso la comunicazione ipnotica durante le procedure invasive (terapia antalgica, endoscopie dell’apparato gastroenterico, broncoscopie, grandi ustionati,  cardiologia, emodinamica ed elettrofisiologia,  chirurgia minore) e abbiamo confrontato i risultati con un gruppo di controllo. I dati raccolti ci indicano una situazione di ansia pre-procedura elevata e simile nei due gruppi, con uno score medio di 8,6 nel gruppo ipnosi e 6,2 nel gruppo di controllo. I pazienti trattati con induzione ipnotica, con suggestioni di rilassamento e benessere, hanno dichiarato di vivere durante la procedura un livello di ansia ridotto (score medio 9,44), mentre nel gruppo di controllo l’ansia rimaneva alta (score medio 3,63) se non si utilizzavano farmaci sedativi. Risultati simili si sono ottenuti riguardo al dolore procedurale: nel gruppo trattato con i normali protocolli assistenziali abbiamo registrato uno score medio di 3,79 e nel gruppo comunicazione ipnotica era 1,11.

Come reagiscono i pazienti a questa pratica? Quali sono i benefici?

Uno staff professionale che approccia il paziente ponendo attenzione alla riduzione dell’ansia correlata all’intervento migliora il profilo di rischio, ottenendo una migliore compliance alle cure, un ridotto bisogno di farmaci analgesici, una più rapida ripresa post intervento, e un eccezionale rimando positivo sulla percezione della qualità delle cure avute. I pazienti che partecipano alla comunicazione ipnotica durante i trattamenti riportano infatti una riduzione significativa del dolore e dell’ansia, aumentano il loro senso di controllo e questo migliora la loro esperienza complessiva. Significativa è inoltre la riduzione del costo globale delle cure.

Potremmo quindi concludere raccomandando la comunicazione ipnotica come un’importante risorsa che contribuisce a migliorare il benessere del paziente e ottimizzare i risultati clinici.

Senz’altro è così, attraverso l’uso consapevole della parola e delle tecniche ipnotiche questa pratica si presta perfettamente per costruire percorsi di grande suggestione, particolarmente adatti a promuovere l’individuazione di nuove soluzioni creative, aiutando più che mai a rompere schemi di pensiero obsoleti e a trovare nuove soluzioni a vecchi problemi del tipo; “Si è sempre fatto cosi”. La comunicazione ipnotica è per me un modo vissuto e costruito nelle azioni di tutti i giorni nelle relazioni di cura, restituendo un’esperienza che definisce la nostra umanità.

 

  • Take home messages

  • Importanza della comunicazione ipnotica nel migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre l’ansia e il dolore nei pazienti sottoposti a procedure invasive.
  • Importanza della formazione degli operatori sanitari in questo campo.
  • Necessità di valutare l’efficacia della comunicazione ipnotica in modo scientificamente accettabile e di integrarla come parte di un approccio olistico alla cura del paziente.
  • Importanza della creazione di una relazione empatica con il paziente per aiutarlo a sviluppare risorse per gestire la malattia e il dolore in modo autonomo.