La comunicazione ipnotica nella pratica infermieristica

Che cosa si intende per condizione ipnotica?

L’ipnosi è una condizione di coscienza modificata che consente di influire sulle proprie condizioni fisiche, psichiche e di comportamento potenziando le proprie capacità e le proprie risorse divenendo capaci di gestire situazioni di ansia, paura, stanchezza, dolore.

È importante fare una premessa: la mente utilizza risorse ripartite fra tre aree di attività: area della critica (permette alla persona di interpretare e valutare quanto osserva e quanto gli viene detto); area della logica (gestisce le attività ordinarie, ragiona, progetta, ricorda) e area immaginativa (crea immagini, fantastica, gestisce le emozioni e i bisogni).

Le risorse mentali vengono distribuite in maniera diversa a seconda delle situazioni che si presentano alla persona: se la persona focalizza tutta la sua attenzione su di un compito impegnativo, come fare difficili calcoli o studiare, oppure esegue un compito di grande precisione, accade che alcuni dettagli dell’ambiente circostante sfuggono all’attenzione. Accade, per esempio, che una musica proveniente dalla radio o il fastidio di una scarpa troppo stretta non vengano percepiti proprio perché avviene una netta riduzione dell’attenzione all’ambiente.

Per contro, dopo un certo grado di affaticamento la mente scivola in una dissociazione temporanea, cioè un distacco dalla realtà proprio come poco prima di addormentarsi o di risvegliarsi, o come quando si percorre sempre lo stesso tragitto in macchina, dove il corpo continua a guidare, ma la mente fantastica su altre situazioni. In questi casi si attiva in maniera predominante l’area immaginativa e la persona sperimenta una condizione di coscienza modificata, cioè di ipnosi spontanea. La capacità di focalizzare la nostra attenzione su di una sola idea rende quest’immagine così potente da produrre delle modificazioni a livello fisico (modificazioni del respiro, della frequenza cardiaca, del colorito e della trasudazione della pelle) e psichico (dalla percezione modificata del tempo all’amnesia, la gestione delle emozioni, il recupero rapido delle risorse).

La realizzazione di questa condizione si definisce monoideismo plastico ed è l’evento caratteristico della condizione ipnotica.

L’ipnosi è quindi uno stato fisiologico e dinamico, dove le risorse della persona sono distribuite in modo più utile e intelligente e la realizzazione del monoideismo plastico permette di ottenere benessere fisico e mentale.

L’ipnotista è il facilitatore che crea un rapporto privilegiato con la persona ipnotizzata e la guida a una condizione ipnotica, ma perché questa si realizzi è necessario che il soggetto abbia motivazioni e aspettative verso tale esperienza; non è possibile ipnotizzare un soggetto senza avere la sua collaborazione.

Condizione fondamentale e peculiare dell’ipnosi è l’ancoraggio che permette alla persona ipnotizzata di agganciare la condizione di stato ipnotico realizzato ad un àncora con un gesto, o suono, o altro stimolo che potrà in seguito far realizzare in autonomia al soggetto la stessa condizione.

Per quanto riguarda il dolore, la nostra conoscenza attuale circa i meccanismi neurofisiologici del dolore ha importanti implicazioni per la comprensione dei meccanismi alla base degli effetti dei trattamenti di analgesia ipnotica, che è data dalla possibilità di influenzare l’esperienza del dolore attraverso suggestioni che sono attive nei diversi siti neurofisiologici e nei processi responsabili della percezione del dolore, agendo sia sull’area sensoriale (corteccia somatosensoriale) sia affettiva (ACC – corteccia cingolata anteriore).

L’ipnosi agisce come una rete complessa, gerarchicamente organizzata, che attiva diversi livelli del Sistema nervoso periferico (SNP) e del sistema nervoso centrale (SNC), attraverso la modulazione periferica del dolore e del sistema nervoso autonomo, attraverso la modulazione del riflesso spinale e attraverso meccanismi sovraspinali, che operano sia sulla componente sensoriale sia sulla componente affettiva del dolore. E, infine, un filtro attentivo localizzato nella corteccia prefrontale sposta l’attenzione del soggetto in condizione ipnotica da stimoli irrilevanti come possono essere quelli dolorifici, in quanto durante la condizione ipnotica vengono considerati tali (De Benedictis, 2008).

L’ipnosi trova la sua applicazione non solo in situazioni in cui è presente un disagio o una patologia in atto vera e propria, e quindi nelle diverse specializzazioni della medicina e della psicologia clinica, ma può essere usata anche come strumento di potenziamento delle proprie performance sia in campo intellettuale che sportivo.

Che cosa si intende per comunicazione ipnotica?

La comunicazione ipnotica è la tecnica di comunicazione consapevole che guida il paziente nella percezione di sé e dell’esperienza che sta vivendo e allo stato di coscienza ipnotico. Si avvale dell’azione che le parole hanno a livello neurofisiologico e della relazione di fiducia che si instaura tra il paziente e l’infermiere.

Il linguaggio verbale e la comunicazione non verbale hanno un grande potere, sia in senso positivo sia in senso negativo, nella relazione col paziente: diviene di fondamentale importanza che gli infermieri sappiano utilizzare in maniera consapevole frasi e comportamenti che sono determinanti nella gestione del percorso di cura della persona e delle criticità che si devono affrontare.

La comunicazione ipnotica può essere utilizzata anche senza che sia in atto una modifica dello stato di coscienza, ma può condurre a questo cambiamento.

La comunicazione ipnotica è applicata durante tutta la relazione terapeutica e permette il coinvolgimento attivo della persona nel suo progetto di cura, migliorando capacità di autocontrollo e autodeterminazione.

La pratica di utilizzare tale strumento rientra nelle competenze infermieristiche, in quanto si tratta di conoscere e applicare in modo consapevole la comunicazione guidando il paziente ad una migliore compliance al suo percorso di cura e alle procedure diagnostico- terapeutiche-assistenziali. La comunicazione ipnotica permette di modificare in senso positivo l’esperienza della persona garantendo un’assistenza personalizzata, sviluppando quel processo di crescita basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione per far emergere risorse latenti che portano a un rovesciamento della percezione dei propri limiti in vista del raggiungimento di risultati superiori alle proprie aspettative (empowerment).

La comunicazione ipnotica, applicata nella pratica assistenziale propria degli infermieri, crea una relazione di fiducia che permette al paziente di sperimentare quel particolare stato di coscienza grazie al quale è possibile indurre rassicurazione e tranquillità, favorendo la collaborazione e riducendo la percezione dolorosa. Gli infermieri abilitati ad adottare questa tecnica possono contribuire in modo significativo a rispondere in modo adeguato e di alta professionalità al bisogno di rassicurazione e partecipazione del paziente al suo percorso di cura.

Bibliografia consigliata

Articoli

Cuellar NG. Hypnosis for pain management in the older adult. Pain Manag Nurs. 2005;6(3):105­11.

De Jong AEE, Middelkoop E, Faber AW et al. Non ­pharmacological nursing interventions for procedural pain relief in adults with burns: A systematic literature review. Burns 2007;33(7):811­827.

Derbyshire SW, Whalley MG, Stenger VA, et al.,  Cerebral activation during hypnotically induced and imagined pain. Neuroimage 2004;23(1):392-401.

Faymonville ME, Boly M, Laureys S. Functional neuroanatomy of the hypnotic state. J Physiol Paris 2006; 99(4­6):463­9.

Faymonville ME, Laureys S, Degueldre C, et al., Neural mechanisms of antinociceptive effects of hypnosis. Anesthesiology 2000;92:1257-1267.

Laureys S, Maquet P, Faymonville ME et al. Brain function during hypnosis Nuclear Medicine in Psychiatry Acad Radiol 2010;17(1):18­23.

Rainville P, Duncan GH, Price DD, et al.   Pain affect encoded in human anterior cingulate but not somatosensory cortex. Science 1997;277(5328):968-71.

Ray WJ, Keil A, Mikuteit A, Bongartz W, et al. High resolution EEG indicators of pain responses in relation to hypnotic susceptibility and suggestion.  Biol Psychol 2002;60(1):17-36.

Valentini E, Betti V, Hu L, Aglioti SM. Hypnotic modulation of pain perception and of brain activity triggered by nociceptive laser stimuli. Cortex 2013;49(2):446-62.

Vanhaudenhuyse A, Boly M, Balteau E, et al., Pain and non-pain processing during hypnosis: a thulium-YAG event-related MRI study. Neuroimage 2009;47(3):1047-54.

Libri

Granone F. Trattato di ipnosi vol. 1 e 2. Torino: UTET, 2009.

Casiglia E. et al. Ipnosi sperimentale e clinica. Editrice Artistica Bassano, 2006.

Del Castello E, Casilli C. L’induzione ipnotica. Manuale pratico. Milano: Franco Angeli, 2007.

De Benedictis G, Del Castello E, Valerio C. Dall’ipnosi Ericksoniana alle Neuroscienze. Milano: Franco Angeli, 2008.

Regaldo G. Manuale di ipnosi medica rapida. Torino: Narcissus Editore, 2014.