La sindrome fibromialgica: scheda informativa

Caratteristiche cliniche

La fibromialgia è una sindrome funzionale caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso cronico e da un vasto numero di disturbi funzionali (cioè che non rappresentano di per sé una malattia nell’organo o dell’apparato che li manifesta) come i seguenti: sonno non riposante con risveglio doloroso e senso di fatica, facile stancabilità, colon irritabile, formicolio alle estremità, mal di testa, palpitazioni, riduzione del tono dell’umore (senso di depressione/malinconia), episodi di “urgenza” per urinare, sensazione di riduzione della memoria e della capacità di comprensione e di concentrazione.

Fisiopatologia e terapia multimodale

La fibromialgia si manifesta con un dolore cronico – definito nociplastico – che rappresenta la conseguenza della modificazione plastica della corteccia cerebrale, che non è in grado di elaborare l’enorme quantità di stimoli che provengono dall’interno del corpo e dallo stato psicologico, così come dall’esterno e dagli organi di senso. In breve, la Fibromialgia presenta numerose “carenze” molecolari (carnitina, palmitoiletanolamide, serotonina, melatonina) che vanno ripristinate, mentre altri sintomi (disturbi del sonno, contratture muscolari, gambe senza riposo ed altri) richiedono farmaci adeguati [terapia multimodale da intraprendere sempre dopo aver consultato lo specialista curante].

Quando sospettare la diagnosi

La fibromialgia si deve sospettare quando la sintomatologia persiste da oltre 3 mesi. Molto spesso l’esordio della fibromialgia avviene successivamente in conseguenza di un episodio di forte stress fisico (trauma, intervento chirurgico, infezione, ecc.) oppure psicologico – ma non è da escludere la concomitanza di endometriosi.

Indagini di base da eseguire

[sempre dopo aver consultato il medico curante]

La diagnosi di fibromialgia è una diagnosi clinica: non esistono, al momento, bio-marker di malattia né per una conferma diagnostica, né per la stadiazione della sindrome, ma sono tuttavia disponibili scale di valutazione (validate) in grado di misurare la severità della sindrome e il grado di invalidità conseguente. Non sono generalmente presenti alterazioni dei valori di laboratorio e non sono presenti alterazioni degli organi e degli apparati rilevabili con le tecniche di immagine e funzionali disponibili. Il medico curante e lo specialista valuteranno, caso-per-caso, se sia opportuno eseguire indagini per valutare la primitività della fibromialgia oppure l’eventualità che la Fibromialgia sia secondaria ad altra patologia.

Prospettive

La fibromialgia richiede una lunga terapia multimodale per il ripristino delle carenze molecolari e per la cura della sintomatologia, ma sono altrettanto importanti il sostegno della Famiglia e dai rapporti sociali, la fiducia in sé stessi, un adeguato programma di terapia e attività fisica (aerobica) controllata e guidata – così come il continuo rapporto con il Sanitario curante.

È in corso l’iter parlamentare volto all’inserimento della fibromialgia nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

 

Scheda a cura del prof. Stefano Coaccioli
Reumatologia, Medicina del Dolore, Medicina Interna, Immunologia Clinica
www.stefanocoaccioli.it

Bibliografia dell’Autore riguardo la Sindrome Fibromialgica

  1. Pain Practice 2008; 8(3):190-201
  2. Pain Therapy 2015; 4(2):169-178
  3. Clinical & Experimental Rheumatology 2021; 39, suppl.130(3):120-127
  4. Clinical & Experimental Rheumatology 2021; 39, suppl.130(3):186-193
  5. Cureus 2023; 15(9): e44852

Scale di Valutazione validate per la Sindrome Fibromialgica

  1. Journal of Rheumatology 1991 May; 18(5):728-733
  2. Clinical & Experimental Rheumatology 2003; 21:459-464