Possediamo o no un senso del dolore?

Introduzione

Il dibattito sull’individuazione dei sensi si compone di una domanda metafisico-definitoria, che indaga che cos’è una modalità sensoriale, e di una domanda classificatoria, che indaga in che modo è possibile distinguere tra loro i sensi (1). Al fine di rispondere a queste domande, sono stati sviluppati dai filosofi una serie di criteri[i], tra cui: 1) Criterio del senso comune — I sensi non sono natural kinds, ma social kinds. La loro classificazione deve essere articolata nei termini della psicologia del senso comune, in modo che venga rispecchiato il suo significato per la vita quotidiana dei percipienti; 2) Criterio fisico — I sensi servono a recepire gli stimoli fisici presenti nell’ambiente. Le modalità sensoriali si distinguono a partire dalla classe di energia fisica che ognuna di esse è atta a processare; 3) Criterio fisiologico — Le modalità sensoriali sono sistemi biologici atti a recepire ed elaborare diversi tipi di energia fisica. Tali sistemi biologici possono venire strutturati su più livelli (recettori, organi di senso, aree cerebrali, ecc.). Ogni modalità sensoriale è caratterizzata da un peculiare percorso neurobiologico; 4) Criterio oggettuale — I sensi rendono possibile la percezione di proprietà e oggetti presenti nell’ambiente. Una modalità sensoriale si distingue dalle altre a partire dalle proprietà oggettuali percepibili esclusivamente mediante quella modalità sensoriale; 5) Criterio esperienziale — Le modalità sensoriali sono tipi di stato fenomenologico-esperienziale. Ognuna di esse si distingue dalle altre in virtù del proprio peculiare carattere fenomenico-qualitativo.

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