Il massaggio terapeutico come trattamento coadiuvante per il “dolore totale” nel paziente oncologico in fase avanzata

Introduzione

Sulla rivista Annals of Oncology nel 2007 (1), è stata condotta una revisione sistematica di tutti gli studi disponibili in materia, dalla quale si evince che il 53% dei malati oncologici prova dolore, con punte che superano il 60% nelle forme metastatiche e, nella maggior parte dei casi, si tratta di un dolore da moderato a intenso. I dati evidenziano quanto spesso sia un dolore sottostimato e che meno della metà dei pazienti è trattato in modo adeguato.

Le cause del dolore possono essere molteplici. Sicuramente una delle più comuni è l’effetto massa: il tumore comprime o irrita i tessuti vicini e i nervi che decorrono in prossimità. Il dolore, inoltre, può essere il segnale di una ripresa o di una progressione della malattia, o anche di un danno iatrogeno (cioè un effetto collaterale di terapie come la chirurgia, la chemioterapia o la radioterapia). Esistono poi delle sostanze messe in circolo dal sistema immunitario, in risposta alla situazione infiammatoria creatasi in presenza del tumore, le citochine. Queste sono responsabili della cosiddetta fatigue (una forma molto intensa di stanchezza che colpisce i pazienti affetti da tumore), così come di alcune forme d’ipersensibilità allo stimolo doloroso.

Esistono in commercio molti farmaci che mirano alla riduzione della sintomatologia dolorosa, tuttavia, secondo un articolo pubblicato nel 2008 sulla rivista Journal of the Hospice and Palliative Nursing (3), in riferimento ad un’indagine effettuata tre anni prima sulla rivista Supportive Care in Cancer (4), nove pazienti su dieci riferiscono di utilizzare trattamenti complementari alla convenzionale terapia, con l’obiettivo di ridurre il dolore. Tra questi il massaggio è stato indicato come quello più popolare.

Il meccanismo per la riduzione del dolore con il massaggio terapeutico coinvolge sia la sfera prettamente fisica, inducendo un effetto locale grazie alla riduzione della tensione muscolare e degli edemi locali e al miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica, sia la sfera emotiva, inducendo un profondo rilassamento stimolando la secrezione di endorfine, ossia sostanze chimiche prodotte dal sistema nervoso centrale dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, ma con portata anche più ampia di queste e naturalmente assimilabili dall’organismo.

Raccogliendo i dati da diversi studi condotti sull’argomento, si è voluta analizzare l’efficacia di quest’ultimo metodo, quale trattamento complementare da affiancare alla consueta terapia analgesica.

Materiali e metodi

Si è condotta una sistematica revisione della letteratura attraverso le Banche Dati scientifiche accreditate: PubMed, Google Scholar, SCIRUS e le Linee Guida AIOM 2010, utilizzando le seguenti parole chiave: cancer pain massage therapy. Sono stati considerati solamente gli articoli pubblicati negli ultimi 5 anni (dal 2007 al 2012), dei 51 articoli trovati si è effettuata un’ulteriore selezione, prendendo in considerazione unicamente gli articoli relativi a campioni di pazienti di sesso maschile e femminile, sono stati esclusi gli studi inerenti animali, gli articoli che riguardavano pazienti oncologici in età pediatrica, e altri inerenti pazienti con patologie tumorali specifiche (tumore alla mammella, tumore al polmone, ecc.). Al termine della ricerca 6 articoli sono stati considerati appropriati.

Risultati e metodi

Esaminiamo i risultati  degli studi condotti in materia.

● Nel 2008 è stato pubblicato uno studio randomizzato, sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine (5), condotto tra novembre 2003 e ottobre 2006, in 15 hospice statunitensi.

380 pazienti oncologici in stadio avanzato sono stati suddivisi in 2 gruppi: 188 per il gruppo sperimentale, 192 per il gruppo di controllo. Nel gruppo sperimentale i pazienti sono stati sottoposti, parallelamente alla terapia convenzionale, a sessioni di massaggi: tre appuntamenti a settimana con sedute di trenta minuti. Nel gruppo di controllo i pazienti sono stati sottoposti a sedute in cui gli operatori posizionavano le mani per 3 minuti su ciascuno dei seguenti punti del corpo: base del collo, spalle, schiena, clavicole, braccia, mani, ginocchia, piedi. 21 pazienti nel gruppo sperimentale e 30 in quello di controllo non hanno ricevuto trattamenti, a causa di decesso (11 pazienti), peggioramento della malattia (30 pazienti), o altre ragioni non specificate nello studio (10 pazienti). L’intensità del dolore è stata misurata, utilizzando la Memorial Pain Assessment Card (MPAC), all’inizio dello studio e successivamente ogni settimana, per 3 settimane.

Dallo studio è emerso che sia i massaggi sia il semplice tocco sono stati associati ad un miglioramento della sintomatologia dolorosa statisticamente ma non clinicamente significativo.

Nell’immediato momento successivo alle sedute si è vista una superiorità del massaggio rispetto al semplice tocco nella riduzione del dolore e nel miglioramento del tono dell’umore.

● Nel 2007 sono stati pubblicati i risultati, sulla rivista Current Oncology (6), di uno studio osservazionale retrospettivo pre e post-massaggio effettuato al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, che includeva come partecipanti 1290 pazienti oncologici in stadio avanzato dei quali il 73% ospedalizzati e il 27% non ospedalizzati; e 12 massaggiatori. L’obiettivo era valutare l’intensità di dolore, ansia, stanchezza, stress e nausea, prima e dopo i trattamenti. Questo consisteva nell’esecuzione di un massaggio della durata di 45 minuti, in diversi punti del corpo prestabiliti (collo, spalle, schiena, gambe, piedi); è stato eseguito tre volte a settimana, e prima di ogni seduta al paziente veniva fornita una scheda valutativa con numeri da 0 a10 per indicare l’intensità dei sintomi (dolore, stanchezza, nausea, deflessione del tono dell’umore, ansia).

I valori indicati dai pazienti si sono ridotti quasi del 50% (coloro che erano ospedalizzati hanno avuto un miglioramento del 10% in più rispetto a coloro non ospedalizzati) e questo beneficio persisteva per 48 ore, dopo le quali regrediva gradualmente il beneficio sul dolore, mentre permaneva per un periodo più lungo (dai 4 ai 7 giorni) quello sull’umore, l’ansia e la stanchezza.

● Un altro studio condotto nel 2009 negli USA (7) proponeva di esaminare 151 pazienti oncologici che avrebbero dovuto ricevere nel corso di 2 settimane un trattamento con un massaggio al giorno per un’ora, ma nessuno riuscì a completare la serie a causa di decesso, aggravamento della malattia, o altre ragioni non specificate nello studio. I dati giunti a noi non sono quindi del tutto completi, nonostante abbiano evidenziato, anche in questo caso, un miglioramento a breve termine della sintomatologia dolorosa, nonché una riduzione dei livelli di ansia e fatigue. Da questo studio si è inoltre riuscito ad evidenziare l’importanza del ruolo che molti fattori ricoprono per un’effettiva buona riuscita dei trattamenti:

1. la posizione del paziente durante il trattamento: il 77% degli operatori hanno rilevato che la posizione più confortevole per i pazienti era quella seduta o supina, il 10% hanno rilevato una preferenza per le posizioni laterali o prone;

2. l’importanza della comunicazione: tutti i pazienti hanno avvertito il bisogno di comunicare con l’operatore nel corso del trattamento, e di riferire le sensazioni che ne derivavano, talvolta dando indicazioni sulle aree da massaggiare;

3. il Setting: l’89% dei pazienti ha preferito l’assenza di rumore, o rumore molto leggero (musica a basso volume). Solo nel 23% delle sedute i pazienti hanno preferito rimanere con la sola biancheria intima, il 74% ha preferito ricevere il trattamento senza svestirsi;

4. le parti del corpo da trattare: l’89% dei terapisti hanno trattato le spalle, la schiena e la parte posteriore del collo, il 30-40% ha trattato viso e torace, solo il 20% ha trattato i glutei e la regione addominale.

● Un articolo pubblicato sulla rivista Supporting care in Cancer, nel 2009 (8), analizza uno studio randomizzato della durata di 4 settimane, condotto nel 2003 su 230 pazienti oncologici affetti da dolore totale. Ciascun paziente ha ricevuto un massaggio al giorno per 4 settimane, della durata di 45 minuti ciascuno. Anche in questo caso, con le apposite scale di valutazione sono stati misurati gli effetti del massaggio terapeutico su sintomi quali il dolore, la fatigue, l’insonnia, la nausea, la dispnea, con risultati positivi per più del 70% dei pazienti nelle prime 48 ore, ma anche in questo caso i benefici regredivano nelle ore successive, fino ad una totale scomparsa a distanza di 1 mese dal termine del ciclo di trattamenti.

● In un articolo del 2011 pubblicato sulla rivista ISRN Nursing (9) vengono esaminati 6 studi condotti tra il 2000 e il 2010. 4 studi sono stati condotti negli USA e 2 in Asia. Tutti i partecipanti hanno ricevuto massaggi completi o parziali. L’efficacia del massaggio terapeutico è stata evidenziata in 4 studi su 6, nei quali la riduzione del dolore ha raggiunto livelli statisticamente significativi. Sono stati esaminati gli effetti a lungo termine, e si  è rilevata una durata dei benefici nelle successive 16 – 18 ore, dopo le quali il miglioramento si riduceva notevolmente. Un dato non evidenziato precedentemente riguarda il concomitante utilizzo di analgesici: Kutner et al. (5) studiando il fenomeno, rilevano come non vi sia una riduzione del consumo di analgesici statisticamente significativo nel periodo di trattamento con il massaggio, ma evidenziano anche come il dosaggio degli analgesici sia, nel periodo dello studio, soggetto a meno variazioni.

In nessuno studio sono stati evidenziati effetti collaterali gravi attribuibili al trattamento con massaggio. Nello studio condotto su 380 pazienti (5), si sono evidenziati due eventi avversi gravi nel gruppo sperimentale (trattato con massaggio) di cui 1 infezione respiratoria, e 1 emorragia gastrointestinale, e 6 nel gruppo di controllo (semplice tocco) di cui 1 frattura, 3 aumento del dolore, 1 crisi epilettica, 1 diagnosi di scompenso cardiaco. Eventi avversi non frequenti e apparentemente non riconducibili al massaggio.

Conclusioni

Il dolore, associato alla malattia oncologica in stadio avanzato, può compromettere notevolmente la qualità di vita. Il 90% dei pazienti con cancro cerca, almeno una volta nel corso della malattia, metodi alternativi da accostare a quelli tradizionali per ridurre la sintomatologia dolorosa e oltre il 20% utilizza a questo scopo i massaggi.

Il massaggio, come trattamento coadiuvante, può contribuire a combattere il dolore totale del paziente oncologico, aumentando il rilascio di endorfine, riducendo la tensione muscolare e di conseguenza inducendo una condizione di profondo rilassamento. Gli studi esaminati hanno evidenziato, attraverso un’accurata raccolta di dati tramite le Scale di Valutazione del dolore (VAS – Visual Analogue Scale, NRS – Numerical Analogue Scale, VRS – Verbal Rating Scale, MPAC –  Memorial Pain Assessment Card, BPI – Brief Pain Inventory), nella maggior parte dei casi, una riduzione del dolore, come effetto immediato del trattamento con massaggio terapeutico, seppur a breve termine; mentre, come effetto secondario, si è ottenuto un miglioramento del tono dell’umore, una riduzione dell’ansia e della fatigue, che perdurava da una a due settimane dal termine dei trattamenti.

Tuttavia, dalla revisione della letteratura condotta si evidenzia la necessità di ulteriori approfondimenti per confermare l’effettiva efficacia del massaggio nella riduzione del dolore totale nel paziente oncologico, in quanto possiamo affermare che i dati raccolti non possiedono ancora un’evidenza scientifica e che, d’altronde, sono stati condotti troppi pochi studi per trarre ferme conclusioni.

Bibliografia

1. MHJ van den Beuken-van Everdingen et al. Prevalence of pain in patients with cancer: a systematic review of the past 40 years. Annals of Oncology 2007; 18 (9): 1437-1449.
2. Linee Guida AIOM 2010.
3. Gorman G. et al. Massage for cancer pain: a study with University and Hospice Collaboration. Journal of the Hospice and Palliative Nursing 2008; 10 (4) 191-197.
4. Yates JS et al. Prevalence of complementary and alternative medicine use in cancer patients during treatment Supportive Care Cancer 2005;13(10):806-11.
5. Kutner JS et al. Massage therapy versus simple touch to improve pain and mood in patients with advanced cancer: a randomized trial.  Ann Intern Med 2008; 149 (6): 369-379.
6. Sagar SM, Dryden T, Wong RK. Massage therapy for cancer patients: a reciprocal relationship between body and mind. Current Oncology 2007; 14 (2):45–56.
7. Smith MC, Yamashita TE, Bryant LL Hemphill L, Kutner JS. Providing massage therapy for people with advanced cancer: what to expect. The Journal of Alternative and Complementary Medicine 2009; 15 (4): 367-371.
8. Ernst E. Massage therapy for cancer palliation and supportive care: a systematic review of randomized clinical trials. Supportive Care in Cancer 2009;  17 (4)333-337.
9. Falkensteiner M., Mantovan F. Müller I., Them C. The Use of Massage Therapy for Reducing Pain, Anxiety, and Depression in Oncological Palliative Care Patients: A Narrative Review of the Literature. ISRN Nurs. 2011; 2011: 929868, Published online 2011 August 23.