Nella realtà sanitaria degli ultimi vent’anni si è assistito ad un incremento tanto impressionante e rapido delle risorse per la metodologia diagnostica e delle opportunità…
Leggi tutto La Medicina Narrativa come strumento operativo per la Medicina della ComplessitàCategoria: Numero 3-2012
La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano con deficit cognitivi
RIASSUNTO
La valutazione del dolore rappresenta un atto indispensabile della cura del paziente ancorché anziano e con deficit cognitivi. La presenza di declino cognitivo è un fattore predittivo di scarso controllo del dolore, soprattutto per la difficoltà di valutarne la presenza e per la diffusa convinzione che l’avanzamento dell’età determini una riduzione della sua percezione ed intensità. L’autovalutazione del dolore (self-report) risulta l’indicatore più attendibile ma la sua applicazione non è possibile nelle persone con declino cognitivo in stadio moderato e avanzato di malattia.
La capacità quindi di attenta osservazione e di ascolto di chi si prende cura di esse e l’utilizzo di strumenti adeguati per la valutazione del dolore risultano fondamentali per gli operatori che curano pazienti anziani affetti da demenza.
Parole chiave: anziano, deterioramento cognitivo, dolore
Leggi tutto La valutazione del dolore in geriatria: l’anziano con deficit cognitiviUn esempio di applicazione dell’articolo7 della Legge 38: “Obbligo di riportare la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica”
RIASSUNTO
Il 15 marzo 2010, con la Legge n. 38, è stato definitivamente sancito in Italia il diritto del cittadino a non soffrire di dolore inutile con la garanzia per l’accesso alla terapia del dolore e alle cure palliative. Al fine di rispondere appropriatamente alla Legge 38, per sistematizzare la diagnosi di dolore di base, ma soprattutto per identificare correttamente e precocemente il breakthrough cancer pain (BTcP) nel paziente oncologico, abbiamo condotto un audit interno al nostro reparto per valutare il “minimal data setting” da introdurre nella nostra cartella clinica, allo scopo di censire sistematicamente il dolore e le sue gravi “episodiche recrudescenze”. La rilevazione sistematica ha permesso di individuare molti pazienti con un dolore basale scarsamente controllato all’accettazione (36,5%), che alla dimissione si riducevano (9,5%), ma non ancora a un livello ideale, cioè la scomparsa del dolore. Si è anche notato che, mentre all’accettazione i pazienti con BTcP in trattamento con oppiacei forti erano appena il 21,2%, al momento della dimissione essi aumentavano fino all’81,3%. L’audit interno, oltre che indispensabile, si è rivelato utile per stabilire un processo metodologico di interazione tra medici e infermieri.
Parole chiave: audit, breakthrough cancer pain, cartella clinica, paziente oncologico
Leggi tutto Un esempio di applicazione dell’articolo7 della Legge 38: “Obbligo di riportare la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica”Il massaggio terapeutico come trattamento coadiuvante per il “dolore totale” nel paziente oncologico in fase avanzata
RIASSUNTO
Un considerevole numero di pazienti oncologici affetti da dolore totale si affida, in aggiunta alla convenzionale terapia medica, a terapie complementari, nella speranza di ridurre lo stress, il dolore e la fatigue strettamente connessa ad essi. Attraverso questa rassegna della letteratura, condotta consultando le banche dati PubMed, Google Scholar, Scirus e le Linee Guida AIOM 2010, si è cercato di evidenziare quanto il massaggio possa contribuire alla riduzione del dolore totale e ad un miglioramento della qualità di vita.
Sono stati considerati gli articoli pubblicati negli ultimi 5 anni, relativi a campioni umani adulti di sesso maschile e femminile. Sono stati ritenuti appropriati 6 articoli, rispondenti a tutti i criteri di selezione. In tutti gli studi si è evidenziata una riduzione della sintomatologia che caratterizza il dolore totale, che perdurava dalle 16 alle 48 ore successive al trattamento. Ciò nonostante non si è ancora raggiunta un’evidenza scientifica, sono pochi gli studi condotti e i dati finora raccolti non sono clinicamente significativi. Il massaggio non può quindi ancora essere incorporato nella medicina convenzionale, tuttavia, la letteratura sembra dimostrare una notevole riduzione del dolore, un miglioramento dell’umore e una riduzione dell’ansia, con conseguente miglioramento della qualità di vita, seppure a breve termine.
Parole chiave: cancro, dolore, massaggio, terapia
Leggi tutto Il massaggio terapeutico come trattamento coadiuvante per il “dolore totale” nel paziente oncologico in fase avanzataGestione algologica di una paziente fragile:case report
RIASSUNTO
I “pazienti fragili” sono tipicamente caratterizzati da comorbidità e politrattamenti che condizionano negativamente la qualità di vita e l’adesione alle terapie, inoltre aumentano il rischio di interazioni e di reazioni avverse, nonché dei costi socio-sanitari. Tale “fragilità” impone un rigoroso approccio personalizzato alla terapia antalgica, poiché deve tener conto delle potenziali interazioni farmacologiche e degli effetti collaterali dei farmaci assunti cronicamente e degli analgesici. Questo caso clinico evidenzia il raggiungimento della terapia antalgica ad personam attraverso la considerazione dei meccanismi patogenetici e la limitazione degli effetti indesiderati dei farmaci.
Parole chiave: dolore cronico; pazienti fragili
Leggi tutto Gestione algologica di una paziente fragile:case reportIl dolore ostetrico (seconda parte)
RIASSUNTO
Il dolore da parto è una delle più nobili manifestazioni di dolore acuto. In Italia, nonostante i progressi e l’acquisizione di una nuova coscienza a tal riguardo, l’analgesia nel parto è una tecnica utilizzata ancora marginalmente. Il dolore nel travaglio di parto prende origine dalla stimolazione di nocicettori situati nelle strutture uterine e perineali e dalla pressione esercitata sugli organi adiacenti, esso rappresenta un dolore di tipo misto, viscerale-somatico. Durante il primo stadio del travaglio, il dolore viscerale è poco localizzato e viene riferito come sordo o crampiforme; nelle fasi più tardive del primo e nel secondo stadio, cioè tra dilatazione cervicale completa e parto, la sensazione dolorosa, di tipo somatico, è acuta e ben localizzata. Questa differenziazione del dolore nei due stadi del travaglio è fondamentale per il trattamento farmacologico dell’analgesia, in quanto il dolore viscerale è più sensibile agli oppiacei, mentre l’anestetico locale trova la sua maggiore indicazione nel trattamento del dolore somatico. Le tecniche di analgesia nel travaglio di parto includono analgesia sistemica, blocchi regionali, tecniche intratecali per mezzo di anestetici locali che bloccano le vie del dolore, con eventuale aggiunta di oppiacei e adiuvanti. Un tema molto dibattuto in ostetricia riguarda gli effetti dell’analgesia epidurale su andamento ed esito del travaglio di parto. Nonostante i numerosi studi non si è arrivati a conclusioni definitive.
Parole chiave: analgesia, dolore da parto
Leggi tutto Il dolore ostetrico (seconda parte)Il dolore da procedura nei bambini
Ė stata celebrata recentemente la Giornata Nazionale del Sollievo. Si tratta di un’importante iniziativa volta a sensibilizzare la popolazione al trattamento del dolore cronico ed…
Leggi tutto Il dolore da procedura nei bambini