Il vissuto dei professionisti sanitari impegnati nella gestione dei pazienti e/o nella gestione dell’emergenza COVID-19, e dei loro familiari, in termini di stress, carichi di lavoro, emozioni e preoccupazioni

Riassunto

Le autrici presentano un progetto di studio il cui scopo è quello di esplorare il vissuto dei professionisti sanitari impegnati nella gestione dei pazienti e/o nella gestione dell’emergenza COVID-19, e dei loro familiari in termini di stress, carichi di lavoro, emozioni e preoccupazioni. In particolare, lo studio si propone di: 1. recuperare le esperienze dai racconti dei professionisti e dei loro familiari 2. comprendere i vissuti dei professionisti per migliorare la gestione relazionale e organizzativa. Lo studio è osservazionale, attraverso la conduzione di interviste libere e narrative, con analisi fenomenologica dei dati.

Parole chiave: covid 19, stress, gestione emergenza

Abstract

The authors present a study project whose purpose is to explore the experience of health professionals engaged in patient management and / or in the management of the COVID-19 emergency, and th experience of their families, in terms of stress, workloads, emotions and concerns. In particular, the study aims to: 1. recover the experiences from the stories of professionals and their families 2. understand the experiences of professionals to improve relational and organizational management. The study is observational, through the conduct of free and narrative interviews, with phenomenological analysis of the data.

Keywords: Covid 19, stress, emergency.

1. Background

La malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) è stata identificata a dicembre 2019 a Wuhan, in Cina, e si è diffusa rapidamente, con oltre 81.000 casi confermati in tutta la Cina. La sua diffusione, nel giro di poche settimane ha assunto proporzioni pandemiche, interessando oltre 100 paesi e oltre 100.000 persone (1,2). L’11 marzo l’Organizzazione Monidale della Sanità ha dichiarato la SARS-CoV-2 un’emergenza pandemica. Questo nuovo coronavirus è responsabile della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (OMS, 2020). La Sindrome Respiratoria Acuta Grave da Coronavirus 2 (SARS-CoV2) è diventata una grave minaccia per la sicurezza globale della salute pubblica (3,4).

In Europa, l’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti, con i principali focolai localizzati nelle regioni settentrionali, portando a uno dei più drammatici scenari epidemici in Europa. La pandemia COVID-19 rappresenta uno degli eventi più stressanti in tempi recenti in tutto il mondo. La comparsa improvvisa del virus, la velocità di trasmissione, le poche conoscenze sull’infezione e, soprattutto, la minaccia che questa ha rappresentato per la salute e il sistema di cura a livello mondiale, hanno fatto della situazione un banco di prova su più fronti.
Questo nuovo contesto, sia nazionale che globale, comporterà in modo significativo un gran numero di conseguenze psicologiche per gli operatori sanitari (5,6).

Secondo Lazzerini & Putoto (7), l’impatto economico e psicologico dell’epidemia sarà enorme e indubbiamente, gli operatori sanitari sono la categoria più esposta. Il loro carico psicologico, dovuto alla riorganizzazione del personale, all’intensità di lavoro, al contatto continuativo con la sofferenza e la morte di pazienti in condizioni di assoluto isolamento, alla paura di trasmettere l’infezione alle loro famiglie e l’ansia causata dalla consapevolezza di poter essere portatori di infezione ad altri (8, 9). Anche la popolazione generale secondo un recente studio (10) finalizzato a valutare l’impatto del Covid 19 sulla salute mentale delle persone, ha evidenziato come ansia, preoccupazione, depressione e senso di indignazione abbiano conosciuto un aumento dopo l’emergenza, mentre sia diminuita la percezione di benessere personale.

L’emergenza ha imposto nuovi modi di esperienza e pur nella frenesia imposta dalla situazione di crisi emergono dei saperi: i saperi che si costruiscono per affrontare l’imprevisto. Nel bel mezzo dell’azione manca il tempo per consolidare il sapere. Per recuperarlo, per recuperare vissuti eticamente difficili, emotivamente coinvolgenti, di gestione dei processi clinici, di scelte di politica sanitaria occorre cominciare da ora mentre i vissuti sono vivi e nitidi nella coscienza. Questo impone di progettare azioni per il recupero del sapere dell’esperienza individuale e organizzativa. Comprendere, attraverso la voce dei professionisti, come concretamente si è declinata l’esperienza in questa inedita situazione che stiamo vivendo, può permetterci di disporre di informazioni utili ad arricchire il bagaglio metodologico e i saperi che provengono dalla riflessione sull’esperienza (11) Mortari, 2009).

2.         Obiettivi dello studio

Lo scopo di questo studio è quello di esplorare  il vissuto dei professionisti sanitari e dei loro familiari in termini di stress, carichi di lavoro, emozioni e preoccupazioni, impegnati nella gestione dei pazienti e/o nella gestione dell’emergenza COVID-19.  In particolare, lo studio si propone di:

1.         Recuperare le esperienze dai racconti dei professionisti e dei loro familiari;

2.         Comprendere i vissuti dei professionisti per migliorare la gestione relazionale e organizzativa.

La domanda generativa da cui prende inizio lo studio è: qual è il vissuto dei professionisti sanitari e dei loro familiari in termini di stress, carichi di lavoro, emozioni e preoccupazione durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da SARS-CoV2?

3.     Piano dello studio

 3.1. Disegno dello studio

Studio osservazionale qualitativo (Sasso, Bagnasco & Ghirotto, 2015) attraverso la conduzione di interviste libere e narrative, con analisi fenomenologica dei dati secondo Mortari (12).

3.2.      Popolazione dello studio

La popolazione in studio è rappresentata da professionisti sanitari, coinvolti nell’assistenza ai pazienti durante la pandemia da COVID-19 e/o nella gestione dell’emergenza COVID-19, afferenti all’IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna, e dai loro parenti. I nominativi dei professionisti sanitari candidati allo studio, verranno forniti dalla direzione aziendale. I nominativio dei parenti verranno forniti dai professionisti che decideranno liberamente di partecipare allo studio e di segnalare un parente che possa essre interessato a raccontare la sua esperienza.

Criteri di inclusione

•          Professionisti sanitari in forza all’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna,
•          professionisti che hanno gestito pazienti e/o sono stati coinvolti nella gestione dell’emergenza COVID-19,

•          adulti (di età superiore a 18 anni e in grado di esprimere il loro consenso),

•          parenti dei professionisti sanitari, maggiorenni.

•          ottenimento del consenso informato.

 Criteri di esclusione

•          Parenti dei professionisti sanitari dipendenti dell’IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna,
•          professionisti che non hanno gestito pazienti e/o non sono stati coinvolti nella gestione dell’emergenza COVID-19.

3.3.      Procedure dello studio

Il Principal Investigator (PI) e i collaboratori dello studio, attenendosi alla lista dei nominativi forniti dalla direzione aziendale, contatteranno telefonicamente o tramite e-mail i potenziali candidati per illustare lo studio e chiedere il consenso alla partecipazione allo studio. Nella stessa telefonata verrà chiesto al professionista sanitario il nominativo di un familiare da contattare per coinvolgerlo (previo consenso) nello studio in qualità di parente/familiare.
Nel caso di risposta affermativa, verrà concordata una data per consegnare l’informativa dello studio e un luogo per raccogliere il consenso e per effettuare l’intervista. L’intervista potrà essere effettuata sia in presenza, sia su piattaforma elettronica, in linea con le indicazioni per il rispetto della sicurezza in tempo di COVID 19.
Per le interviste in presenza, verrà individuata una stanza che rispetti la privacy durante la raccolta del consenso e la conduzione dell’intervista stessa.
Per la raccolta del consenso, per le interviste effettuate a distanza, verranno utizzate modalità informatiche che rispettino la privacy e la tutela dei dati personali.
I dati saranno raccolti tramite un’intervista libera, narrativa e individuale, da effettuarsi in un momento scelto dallo stesso partecipante. Questo tipo di intervista prevede un’unica domanda iniziale: come hai vissuto in termini di stress, carichi di lavoro, emozioni e preoccupazione l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da SARS-CoV2?
La domanda per i parenti sarà leggermente modificata è sarà la seguente: come hai vissuto in termini di stress, emozioni e preoccupazione l’emergenza legata alla pandemia da SARS-CoV2?
L’intervistatore potrà utilizzare ulteriori domande-stimolo per sostenere il partecipante a raccontare e arricchire la narrazione: attraverso le domande suppletive (probing question), il ricercatore incoraggia l’intervistato, aiuta a essere più chiaro, allentare le difese, verifica l’interpretazione delle risposte. Si richiede all’intervistatore la capacità di formulare al momento le domande in modo appropriato, calibrandole sull’interlocutore, utilizzando un linguaggio adatto e utilizzando, quando appropriato, le stesse parole degli intervistati.
L’intervista potrà essere effettuata sia in presenza, sia su piattaforma elettronica, in linea con le indicazioni per il rispetto della sicurezza in tempo di COVID 19, avrà una durata indicativa compresa tra i 10 e i 60 minuti e verrà audio- registrata, previo consenso del partecipante. La durata è decisa dal partecipante e dalla sua narrazione.
Ogni intervista sarà trascritta parola per parola. In seguito alla trascrizione e alla sua anonimizzazione, ogni traccia audio dell’intervista sarà cancellata. Le interviste saranno, infatti, trascritte omettendo i dati e le informazioni che potrebbero rivelare l’identità dei partecipanti. È prevista la raccolta di alcune informazioni socio-anagrafiche, utili a descrivere la tipologia e le principali caratteristiche dei partecipanti stessi.

4. Gestione dei dati e analisi statistica

4.1. Gestione dei dati

È necessario che il Consenso Informato per la partecipazione allo studio sia rilasciato dal partecipante solo dopo aver ricevuto una spiegazione adeguata e completa del protocollo da parte del PI o dai collaboratori e aver avuto il tempo necessario per un’attenta riflessione e per formulare quesiti in merito allo studio. Successivamente, sarà cura del ricercatore e dei collaboratori che contatteranno i partecipanti, dare tutte le informazioni e spiegazioni necessarie. Il consenso informato sarà conservato e i dati estrapolati dalle interviste, saranno archiviate dal promotore dello studio.
Deve essere rispettata la volontà del partecipante di sospendere l’adesione allo studio in qualsiasi momento e senza spiegarne le motivazioni. Ciò non pregiudicherà in alcun modo il rapporto tra il ricercatore e il professionista.

4.2. Metodi statistici

I dati saranno analizzati secondo il metodo dell’analisi fenomenologica descritto da Mortari (10), che prevede le seguenti fasi:

1.         trascrizione delle registrazioni verbatim e lettura integrale;

2.         suddivisione in sequenze di conversazione e definizione delle etichette iniziali;

3.         le etichette saranno combinate per identificare i temi e i sotto-temi principali;

4.         descrizione degli atti conversazionali e dei temi principali;

6.         scrittura del primo report dei risultati.

4.3. Dimensione del campione

Pur non potendo definire a priori il numero esatto di partecipanti, si intende coinvolgere un numero massimo di 130 partecipanti suddivisi tra professionisti sanitari e parenti dei professionisti sanitari, scelti in linea con i criteri di inclusione. Il reclutamento in ricerca qualitativa dovrebbe, infatti, concludersi sulla base del raggiungimento della saturazione. Non potendo prevedere quando si raggiungerà la saturazione, la numerosità è stabilita a priori sulla base delle indicazioni metodologiche di Creswell (13) e anche alla luce del fatto che le interviste potrebbero essere molto brevi e quindi poco informative.

5. Procedure amministrative

Emendamenti al protocollo o ogni altra modifica alla conduzione dello studio

Qualunque modifica al protocollo sarà apportata sotto forma di emendamento. Non sono permesse altre modalità di modifica al protocollo durante il periodo di studio. Ogni modifica imprevista nella conduzione dello studio sarà registrata nel “Clinical Study Report”.

Archivio della documentazione

Lo Sperimentatore è responsabile dell’archiviazione e conservazione dei documenti essenziali dello studio, prima, durante la conduzione e dopo il completamento o l’interruzione dello studio stesso, in accordo a quanto/e per il tempo previsto dalla normativa vigente e dalle GCP.
I dati raccolti durante l’intervista saranno in forma rigorosamente anonima ed il soggetto verrà unicamente identificato con un numero.
Lo Sperimentatore dovrà conservare i dati originali dei partecipanti (ad es. informazioni demografiche, racconti e dati delle interviste) ed il consenso informato scritto firmato.

Ispezioni/Verifiche

Se un’Autorità Regolatoria richiede un’ispezione, lo Sperimentatore dovrà subito informare il Comitato Etico.

Pubblicazione dei risultati

I risultati della sperimentazione saranno pubblicati entro dodici mesi dalla conclusione.

Persone di riferimento

I numeri di telefono e fax delle persone di riferimento per la conduzione dello studio sono riportati nell’Investigator Folder presso il Centro sperimentale.

Bibliografia

  1. Callaway E. The race for coronavirus vaccines: a graphical guide. Nature. 2020;580(7805):576-577.
  2. Remuzzi A, & Remuzzi G. COVID-19 and Italy: what next? Lancet 2020; 395(10231): 1225–1228.
  3. Dong L, Hu S, & Gao J. (2020). Discovering drugs to treat coronavirus disease 2019 (COVID-19). Drug discoveries & therapeutics, 2020;14(1):58–60.
  4. Li Y, Yao L., Li J, Chen L, Song Y, Cai Z, & Yang C. Stability issues of RT-PCR testing of SARS-CoV-2 for hospitalized patients clinically diagnosed with COVID-19. Journal of medical virology 2020;92(7): 903–908.
  5. Raudenská J, Steinerová V, Javůrková A, Urits I, Kaye AD, Viswanath O, Varrassi G. Occupational burnout syndrome and post-traumatic stress among healthcare professionals during the novel coronavirus disease 2019 (COVID-19) pandemic. Best Pract Res Clin Anaesthesiol. 2020 Sep;34(3):553-560.
  6. Duan L, & Zhu G. Psychological interventions for people affected by the COVID-19 epidemic. Lancet Psychiatry 2020;7(4): 300–302.
  7. Lazzerini M, & Putoto G. COVID-19 in Italy: momentous decisions and many uncertainties. Lancet. Global health 2020; 8(5): e641–e642.
  8. Sasso L, Bagnasco A, Ghirotto L. La ricerca qualitativa. Una risorsa per i professionisti della salute. Milano: Edra. 2015.
  9. Nacoti M, Botbol-Baum M, Fischkoff K, Charon R, Madé L, Simon JR, Kritzinger M. COVID 19: Ethical dilemmas in human lives. J Eval Clin Pract. 2020 Sep 14.
  10.  Li J, Yang Z, Qiu H, Wang Y, Jian L, Ji J, Li K. Anxiety and depression among general population in China at the peak of the COVID-19 epidemic. World Psychiatry. 2020 Jun;19(2):249-250.
  11. Mortari L. Ricercare e riflettere. La formazione del docente professionista. Roma: Carocci, 2009.
  12. Mortari L. Cultura della ricerca e pedagogia. Roma: Carocci. 2007
  13. Creswell, John W. “Mixed-method research: Introduction and application.” Handbook of educational policy. Academic Press, 1999. 455-472.
  14. Definizione OMS https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2