Valutazione del dolore nel paziente che si sottopone a TC encefalo

Introduzione
I progressi tecnologici, socio-economici e culturali avvenuti in Italia e nei Paesi occidentali hanno reso sempre più consapevole la popolazione dei suoi diritti: tra questi la salute, che viene riconosciuta come diritto primario. Vi è infatti un’attenzione maggiore alla qualità globale del trattamento ricevuto, ciò fa sì che la tendenza a mantenere uno standard sempre più elevato in ambito sanitario sia una priorità. Per questo il tema del dolore ricopre un ruolo fondamentale nel panorama scientifico e sociale attuale.
Il “nuovo” Ospedale deve essere sì un luogo a misura d’uomo, centrato sulla persona e sulle sue esigenze, luogo della speranza, della guarigione, della cura, dell’accoglienza e della serenità, ma anche un ambiente in cui farsi carico del disagio e del dolore cui i pazienti vengono sottoposti durante la loro permanenza.
Molti studi sono stati compiuti in ambito infermieristico e psicologico, ma nulla che possa essere strettamente legato all’ambito radiologico.
È con queste premesse che nasce l’esigenza di valutare/misurare il dolore nei pazienti che vengono sottoposti a indagine diagnostica.
Il dolore è senza dubbio un tema ricorrente nei pazienti che afferiscono ai presidi ospedalieri. Spesso il dolore in senso lato è dovuto anche a problematiche pregresse, ma che, all’interno del setting ospedaliero, non sempre viene risolto, anzi, talvolta aggravato: dai comportamenti degli operatori, dalle procedure cui i pazienti si sottopongono, dalla lontananza dal proprio “ambiente sicuro”, da una poca “compliance” generale. È importante discriminare quello che è il dolore patologico da quello eventualmente aggiunto, limitando la possibilità del secondo di ritardare o peggiorare oltremodo la dimissione del paziente.
Date queste premesse, nasce l’esigenza di effettuare una valutazione multifattoriale del “dolore-disagio” in questo ambito e più nello specifico durante l’esecuzione dell’esame radiodiagnostico TC encefalo basale. Quest’ultima, oggigiorno, è una metodica diagnostica radiologica di prima istanza, soprattutto in ambito neurologico, e risulta essere per numero di richieste il miglior target procedurale di analisi.

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