Le reti di Cure Palliative: dalla teoria alla pratica

RIASSUNTO

Il campo di applicazione della medicina palliativa nel corso degli ultimi due decenni ha acquisito un significato più ampio e la Hospice theory si è evoluta in un paradigma più completo di “terapia di supporto”. Il tipo di Paziente inoltre non contempla più, solamente, il malato di cancro in fase terminale, ma anche chi è affetto da altre patologie inguaribili e progressive (BPCO terminale, insufficienze cardiovascolari, metaboliche, ecc.). I Pazienti nelle loro ultime settimane o giorni di vita, necessitano fondamentalmente della medesima assistenza, ma se presi in carico precocemente richiedono approcci specifici e differenti, almeno nelle prime fasi. Recentemente la legge 38/2010 definisce la Rete Nazionale per le Cure Palliative come una serie di strutture di assistenza, di professionisti e di procedure dedicate per garantire il miglior trattamento in tutte le fasi della malattia. La stessa legge stabilisce anche una rete separata per il dolore cronico “non terminale”, la cui struttura organizzativa segue il modello Hub & Spoke, dove l’hub è il centro di Terapia del dolore di riferimento in un territorio, e gli spoke sono i centri periferici, e di triage. L’articolo focalizza l’attenzione sulle differenze fra la due reti, sulle difficoltà a livello europeo nel realizzarle, e su quale possa essere il paradigma ottimale per la Rete di Cure Palliative.

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L’addestramento del personale di soccorso in caso di catastrofi tramite il simulatore di realtà virtuale

Riassunto

Le recenti catastrofi naturali in Italia (come il terremoto dell’Aquila o l’alluvione di Genova e Messina), le emergenze umanitarie (gli sbarchi delle carrette del mare a Lampedusa), ed i disastri provocati dall’uomo (improvvisi crolli di edifici o di intere colline urbanizzate) hanno messo in luce come fatti fino ad ora ritenuti rari ed eccezionali stiano capitando con una frequenza rapida ed inusuale, coinvolgendo la popolazione e minandone seriamente la sicurezza. Grande attenzione viene attualmente posta sugli aspetti di prevenzione e di tempestività degli interventi di Protezione Civile, che se non perfettamente coordinati rischiano di vanificare qualsiasi possibilità di mitigazione degli eventi. Il Simulatore di Realtà Virtuale che è parte del Progetto Pilota “e-DISTRICT CiPro”, nell’ambito del programma dell’UE “Leonardo da Vinci II”, mette a disposizione un ambiente collaborativo fruibile via Internet per sperimentare nuovi protocolli di addestramento e la loro adeguatezza, puntando molto sulla capacità dei gruppi di soccorso (Vigili del Fuoco, staff medico-infermieristici, volontari, governo locale, ecc.) di integrarsi, al fine di ottimizzare gli aspetti logistici e terapeutici, fra cui il sollievo dal dolore. In questo articolo vengono messi in risalto i seguenti argomenti: 1) Scopi del Progetto e-DISTRICT CiPro, 2) Tecnologia innovativa utilizzata per il simulatore in Realtà Virtuale, 3) Ciò che è utile e ciò che è meno utile rappresentare nello scenario, 4) Possibilità di “customizzazione” per lo sviluppo di altri scenari, 5) Potenzialità e limiti della rappresentazione in soggettiva 3D e conclusioni.

Parole chiave: catastrofi naturali ed emergenze umanitarie, Protezione Civile, progetto e-DISTRICT CiPro, simulatore Realtà Virtuale

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