La diagnosi precoce di delirio nei pazienti con cure palliative riduce la mortalità e la necessità di sedazione palliativa: risultati di uno studio osservazionale prospettico

La presenza di delirio nei pazienti in fine vita varia tra il 13% e il 42% e arriva fino all’80% nella fase terminale. È una…

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Il fine vita: le cure palliative e le dichiarazioni anticipate di fine vita

RIASSUNTO
Quello del fine vita è un tema complesso sul quale sono in corso da anni dibattiti sociali, etici, religiosi e politici. Comprende tematiche importanti come il rischio di accanimento terapeutico, le problematiche dell’eutanasia, la sospensione delle terapie, l’idratazione e la nutrizione artificiale, la terapia del dolore, le cure palliative, le dichiarazioni anticipate e il testamento biologico. Si comprende quindi l’importanza di studiare tutti i fattori etici e culturali, al fine di accrescere la consapevolezza della reale portata del problema e provare a concretizzare linee guida standard comuni per gli operatori sanitari.  L’obiettivo dei sanitari deve essere quello di mantenere la migliore qualità di vita possibile, sia nella fase di malattia avanzata in progressione, che in quella prossima alla morte. Una ricerca sistematica nel database elettronico Medline ha permesso di valutare la letteratura scientifica presente sull’argomento e approfondire raccomandazioni ed evidenze scientifiche. Le cure palliative nascono come risposta al non abbandono del paziente e del rispetto della persona inguaribile che viene assistita garantendo la presa in carico globale, assicurando il sollievo dal dolore, la cura di tutte le fonti di sofferenza, fisica, psicologica, sociale e spirituale. Le dichiarazioni anticipate di fine vita ad oggi rimangono al centro di una discussione politico-sociale e sanitaria che sembra non promettere a breve la promulgazione di una legge specifica che garantisca al paziente di rifiutare od accettare un trattamento nella fase terminale della propria vita. La gestione ottimale dei sintomi, innanzitutto il dolore, rappresentano comunque un aspetto fondamentale per evitare decisioni estreme quali l’eutanasia.
PAROLE CHIAVE: fine vita, DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento), cure palliative.

Ricevuto: 6 dicembre 2015
Accettato dopo revisione: 27 dicembre 2015

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Le reti di Cure Palliative: dalla teoria alla pratica

RIASSUNTO

Il campo di applicazione della medicina palliativa nel corso degli ultimi due decenni ha acquisito un significato più ampio e la Hospice theory si è evoluta in un paradigma più completo di “terapia di supporto”. Il tipo di Paziente inoltre non contempla più, solamente, il malato di cancro in fase terminale, ma anche chi è affetto da altre patologie inguaribili e progressive (BPCO terminale, insufficienze cardiovascolari, metaboliche, ecc.). I Pazienti nelle loro ultime settimane o giorni di vita, necessitano fondamentalmente della medesima assistenza, ma se presi in carico precocemente richiedono approcci specifici e differenti, almeno nelle prime fasi. Recentemente la legge 38/2010 definisce la Rete Nazionale per le Cure Palliative come una serie di strutture di assistenza, di professionisti e di procedure dedicate per garantire il miglior trattamento in tutte le fasi della malattia. La stessa legge stabilisce anche una rete separata per il dolore cronico “non terminale”, la cui struttura organizzativa segue il modello Hub & Spoke, dove l’hub è il centro di Terapia del dolore di riferimento in un territorio, e gli spoke sono i centri periferici, e di triage. L’articolo focalizza l’attenzione sulle differenze fra la due reti, sulle difficoltà a livello europeo nel realizzarle, e su quale possa essere il paradigma ottimale per la Rete di Cure Palliative.

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L’infermiere e la palliazione

RIASSUNTO

Nel 1967 Dame Cicely Saunders fonda il St. Christopher Hospice, dando ufficialmente inizio al movimento delle cure palliative, con l’obiettivo di dare un’assistenza globale e specializzata alle persone affette da malattie inguaribili.
L’obiettivo primario delle cure palliative è quello di prendere in carico la persona la cui malattia non risponde piu’ a trattamenti specifici, garantendo la migliore qualità di vita possibile, un supporto ai problemi di carattere psicosociale e il controllo del dolore.
La complessità della palli azione richiede l’intervento di un’equipe multidisciplinare all’interno della quale l’infermiere occupa un ruolo di rilievo.

Parole chiave: Assistenza infermieristica, cure palliative, competenze, hospice, infermiere, salute

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