Sfide cliniche nella gestione del dolore neoplastico: il dolore episodico intenso -Seconda parte-

RIASSUNTO
Nella gestione del dolore oncologico cronico il”breakthrough pain”, dolore episodico intenso (BT/EP), rappresenta una vera e propria sfida. Il BT/EP viene descritto come un episodio di dolore refrattario, severo e acuto, che si verifica nel corso di una terapia antalgica stabile. La patogenesi del BT/EP non è chiara ed è multifattoriale. Crisi di dolore ad alta frequenza sono verosimilmente correlate a basse concentrazioni plasmatiche di oppioidi al basale. In passato, il BT/EP veniva trattato empiricamente con una dose di “soccorso” di oppioide già somministrato per il dolore persistente, corrispondente a un sesto del dosaggio giornaliero. Recentemente questa strategia è stata rivista. Il BT/EP è un notevole problema nel trattamento del dolore; oggi il lavoro degli esperti è focalizzato sulla definizione e sulle caratteristiche del BT/EP, nel tentativo di pianificare il miglior trattamento possibile utilizzando nuove formulazioni di oppioidi che assicurino in modo rapido e deciso l’analgesia. Il tentativo principale è quello di minimizzare l’impatto negativo dell’esacerbazione del dolore oncologico sulle performance psico-fisiche dei pazienti nella loro attività quotidiana o anche durante il riposo.
Parole chiave: dolore oncologico, dolore episodico intenso, terapia con oppioidi.

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Trattamento farmacologico del dolore neuropatico

RIASSUNTO
Il dolore neuropatico è definito dalla International Association for the Study of Pain (IASP) come “il dolore causato da una lesione primaria o da una disfunzione del sistema nervoso”. A causa delle molteplici sfumature nella sua presentazione algica e nonostante sia oggetto di studi continui, il trattamento del dolore neuropatico rimane a tutt’oggi insoddisfacente. basandoci sui numerosi studi presenti in letteratura, abbiamo analizzato le principali forme di presentazione del dolore neuropatico, i tipi di trattamenti proposti nel tempo e le principali classi farmacologiche utilizzate nelle diverse forme di presentazione del dolore neuropatico, valutando i benefici e gli effetti collaterali di ognuna.

Parole chiave: classi farmacologiche, dolore neuropatico, trattamenti.

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Terapia “on demand” nella gestione del dolore post operatorio nell’artroscopia di ginocchio: ketorolac vs paracetamolo

RIASSUNTO
Obiettivo del nostro studio è comparare il paracetamolo 1000 ml al ketorolac 30 mg nel trattamento del dolore postoperatorio lieve-moderato. Lo studio randomizzato in cieco ha reclutato 60 pazienti ASA I-II operati per artroscopia di ginocchio in regime di day-surgery. I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi: Gruppo C (soluzione fisiologica) di controllo, Gruppo P (paracetamolo 1000 ml) e Gruppo K (ketorolac 30 mgr. Ogni farmaco è stato somministrato per via endovenosa 15 minuti prima della fine dell’intervento. Il dolore è stato valutato con VAS(0-10) e VRS (0-4) dopo 30’, 1h, 2h, 4h e dopo 6h. In tutti i pazienti sono stati monitorati i parametri FC, PA, FR, SO2 e sono stati valutati anche gli effetti collaterali e i tempi di dimissione. I gruppi non differivano per caratteristiche demografiche, per tecnica anestesiologica (premedicazione e blocco intrarticolare) e per chirurgia praticata. Sulla base dei risultati ottenuti è emerso che il paracetamolo 1000 ml possiede un’efficacia analgesica simile al ketorolac 30 mg e può rappresentare un’alternativa nella gestione del dolore dopo intervento di chirurgia ortopedica minore moderatamente doloroso. Entrambi determinano un’analgesia soddisfacente, con ridotti tempi di dimissione e un buon livello di controllo del dolore postoperatorio lieve-moderato.

Parole chiave: analgesia postoperatoria, artroscopia del ginocchio, ketorolac, paracetamolo

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La continuità assistenziale nel monitoraggio e controllo del dolore cronico oncologico: una esperienza di integrazione ospedale-territorio nell’Azienda USL di Ravenna

RIASSUNTO
Dal momento che nella nostra comunità non esisteva un protocollo di gestione del dolore cronico in atto, abbiamo deciso di istituire e attuare delle raccomandazioni-linee guida aziendali per migliorare la valutazione del dolore cronico in pazienti oncologici che utilizzano il monitoraggio sistematico, con la scala di valutazione numerica (NRS). I pazienti partecipanti allo studio sono stati individuati nell’ospedale e nel territorio. Evidenze della valutazione del dolore sono risultate nel 100% dei casi dei pazienti ospedalizzati e nell’80% dei casi in carico al Day Hospital.

Parole chiave: continuità assistenziale, dolore cronico oncologico, valutazione del dolore, monitoraggio del dolore

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Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS) e terapia algologica: indicazioni per il loro corretto utilizzo

RIASSUNTO
Pur essendo fra loro eterogenei per struttura chimica, i Farmaci Antinfiammatori non Steroidei (FANS) costituiscono un gruppo omogeneo per quanto riguarda gli effetti farmacologici. Essi, infatti, oltre ad agire come antinfiammatori, hanno anche attività analgesica e antipiretica, proprietà che li rendono farmaci di vasto impiego clinico. Queste caratteristiche farmacologiche, insieme all’aumentata prevalenza nelle popolazioni occidentali di malattie infiammatorie croniche, hanno avuto come conseguenza un incrementato uso di FANS negli ultimi decenni, tanto da rappresentare oggi circa l’8% delle prescrizioni totali. Nonostante la grande maneggevolezza dei FANS, la comparsa di effetti collaterali epatici, renali, cardiocircolatori e gastrointestinali sono assai frequenti. In particolare, i danni gastrointestinali da FANS rappresentano un’importante causa di mortalità e soprattutto il più comune motivo di ricovero per eventi avversi a farmaci; pertanto è auspicabile la prescrizione dei FANS quando realmente necessario, così da ridurre o prevenire gli effetti collaterali.

Parole chiave: effetti collaterali, FANS, linee guida, meccanismo d’azione

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